A. Borsari – Senza titolo
A. Borsari

Il soggetto è legato strettamente alla pittura del rococò, del Settecento. Si tratta di una scena di genere, il che significa che si riprende una scena di vita di tutti i giorni, narrata in tutta la sua spontaneità, quasi come fosse una fotografia dell’attimo vissuto. Anche qui ci viene trasmesso il sentimento di vedere una scena di vita quotidiana, un attimo conviviale di alta borghesia o nobiltà, senza intenti moralistici o simbolici ma semplicemente immortalando la spensieratezza dell’attimo. Vediamo un vasto gruppo di persone raccolto di fronte ad un camino, tutti vestiti elegantemente, e si formano piccoli gruppetti presi dalle […]
- Tecnica: Oleografia su tela
- Dimensione: 130x78
- Stato di conservazione: Buono stato di conservazione
- Codice prodotto: CPAR001
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DESCRIZIONE
Il soggetto è legato strettamente alla pittura del rococò, del Settecento. Si tratta di una scena di genere, il che significa che si riprende una scena di vita di tutti i giorni, narrata in tutta la sua spontaneità, quasi come fosse una fotografia dell’attimo vissuto. Anche qui ci viene trasmesso il sentimento di vedere una scena di vita quotidiana, un attimo conviviale di alta borghesia o nobiltà, senza intenti moralistici o simbolici ma semplicemente immortalando la spensieratezza dell’attimo. Vediamo un vasto gruppo di persone raccolto di fronte ad un camino, tutti vestiti elegantemente, e si formano piccoli gruppetti presi dalle loro conversazioni.
L’opera in questione è un’oleografia. Questa è un processo cromolitografico che imita la pittura a olio: la tecnica si diffonde nella seconda metà dell’Ottocento, per ottenere la riproduzione di un dipinto a olio che risultasse simile all’originale grazie all’uso di una carta sulla quale era preventivamente impressa un’impronta che simula la trama della tela. Inoltre la stampa può essere eseguita anche direttamente su tela. In questo caso chiaramente la pittura è strettamente legata al rococò, si riprende una scena di genere, tramandando il tutto in maniera fortemente realistica. L’attenzione si focalizza principalmente sulla resa meticolosa dei costumi e parrucche, come è solito in questa corrente artistica particolarmente ornamentale.
L’opera fa riferimento ad un dipinto di Pio Ricci. Egli nasce il 1850 a Firenze e si specializza in scene di genere. Studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dalla quale recepisce una cultura accademica improntata ancora sulla pittura del rococò e quindi vediamo in lui uno stretto legame con la pittura settecentesca. Il pittore espira nel 1919. Chiaramente però, come abbiamo spiegato, il quadro non è di sua mano, ma un’oleografia nata da una sua opera. Il responsabile per questa riproduzione è A. Borsari, egli, seppur di notizie ne abbiamo pochissime, si dice che fu famoso artista della Venezia di fine Ottocento, specializzato nella collaborazione con le ditte che si occupano della creazione di oleografie. In questo modo era possibile creare delle riproduzioni fedelissime a delle cifre accessibili al grande pubblico.