Agostino Ferrari – Segno impronta

Agostino Ferrari – Segno impronta

Ferrari Agostino

  • Tecnica: Tecnica mista su cartoncino
  • Dimensione: 50x65

  • Codice prodotto: MRUS001

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DESCRIZIONE

L’opera si rifà ad un linguaggio estetico informale. La devastazione portata dalla Seconda Guerra Mondiale lasciò un segno profondo nella civiltà occidentale che nelle arti visive si risolse anche in un’impossibilità di comunicare. Tale problematica per alcuni artisti sfociò in un rifiuto totale di qualsiasi linguaggio visivo che si tradusse nella nascita dell’Informale. Le varie correnti informali sono certo collegate all’Espressionismo Astratto americano, soprattutto per quanto riguarda la componente gestuale, ma si spingono oltre per quanto riguarda il rifiuto di qualsiasi elemento figurativo, anche geometrico. La loro ricerca si spinge piuttosto verso la materia con cui compongono le loro opere. Agostino Ferrari è uno dei più importanti esponenti dell’informale italiano. L’estetica informale, nell’opera di questo artista, assume una accezione decisamente segnica.

L’opera in oggetto è davvero molto significativa della ricerca intrapresa dall’artista Agostino Ferrari. Il segno è il protagonista assoluto nella sua maniera pittorica, fin dalla nascita del Gruppo del Cenobio nel 1962. Ferrari vuole riportare l’opera d’arte ad uno stato primordiale, ovvero in una dimensione in cui l’immagine non ha ancora acquistato un significato (con un evidente collegamento con l’incomunicabilità tipica dell’estetica informale). Per questo i suoi lavori sono composti essenzialmente di scritture non significanti: l’artista traccia sul supporto segni che si trovano in uno stato informe (informale) poiché ancora non sono diventati simboli, scrittura vera e propria. Il fascino, ermetico e minimale, che suscitano le opere di Agostino Ferrari è innegabile, anche perché esse sono eseguite dall’artista con grande impatto estetico. L’opera in oggetto, nello specifico, propone, insieme a quella sul segno, anche una ricerca sulla materia. Infatti in questo caso la scrittura non significante viene realizzata come se fosse un’impronta sulla sabbia che costituisce il supporto dell’opera (da cui il titolo Segno-impronta). La modulazione dei colori della materia è straordinaria, così come la personalità del gesto che traccia il segno sulla sabbia.

Agostino Ferrari nasce a Milano nel 1938. Inizia l’attività di pittore nel 1959, lavorando nello studio di Remo Brindisi; del 1961 è la sua prima mostra personale alla Galleria Pater di Milano. Nel 1962 incontra A. Verga, E. Sordini, U. La Pietra, A. Lucia e A. Vermi, con i quali fonda il Gruppo del Cenobio, che nonostante la sua breve durata, è fondamentale per Ferrari, in quanto coincide con l’inizio della sua ricerca sul segno, filo conduttore di tutta la sua opera.


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