Albert Skira Editeur (Disegni inediti da Camille Pisarro) – Torpitudes Sociales
Casa Editrice Albert Skira Editeur
Questa preziosa opera editoriale è una perfetta replica, in grafica di pregio, dell’album di disegni realizzato da Camille Pisarro nel 1890, intitolato “Turpitudes Sociales”. Pissarro condivideva con l’avanguardia letteraria e artistica di fine Ottocento le idee socialiste. In concomitanza con il diffondersi della questione sociale nelle varie società europee, infatti, l’opera di pittori come Millet […]
- Tecnica: Editoria di pregio
- Dimensione: 1 volume
- Codice prodotto: Mgob013
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DESCRIZIONE
Questa preziosa opera editoriale è una perfetta replica, in grafica di pregio, dell’album di disegni realizzato da Camille Pisarro nel 1890, intitolato “Turpitudes Sociales”. Pissarro condivideva con l’avanguardia letteraria e artistica di fine Ottocento le idee socialiste. In concomitanza con il diffondersi della questione sociale nelle varie società europee, infatti, l’opera di pittori come Millet o Daumier, per esempio, privilegiava soggetti legati alla vita nei campi, il lavoro in fabbrica o gli scioperi, proprio per denunciare l’iniquità e le ingiustizie dell’epoca successiva alla Rivoluzione Industriale. Pisarro, di tale orientamento, ne lascia passare solo tracce discrete attraverso i suoi paesaggi, rurali e urbani. Ma nel novembre-dicembre 1889, in segreto, compose ventotto disegni a penna proprio sul tema della sventura dei poveri e dell’avidità indifferente dei benestanti: nacque così la raccolta degli “orrori sociali”. Nei ventotto episodi Pissarro racconta i matrimoni borghesi per denaro, la sontuosa sepoltura di un cardinale, le orribili condizioni di lavoro nelle fabbriche e la corruzione dei banchieri. La sua sfilata di immagini che illustrano suicidi, fame, povertà, ubriachezza e sfruttamento si chiude con una scena di violenta insurrezione da parte della classe operaia urbana. Rimasta sconosciuta fino al 1972 e conservata a Ginevra nella collezione Jean Bonna, la raccolta venne pubblicata per la prima volta in Francia, con un’introduzione di Henri Mitterand.
In questa opera Pissarro si dimostra un vero e proprio continuatore di Daumier, proprio per la foga della denuncia sociale. I disegni sembrano essere stati abbozzati frettolosamente, anche se è noto che Pissarro ci abbia lavorato su con grande impegno, scegliendo con cura scene, personaggi e didascalie. Infatti si accorda perfettamente, con questa ispirazione populista e di denuncia sociale, il virtuosismo del grande artista nella linea grafica e nel tratteggio, nonché le sue variazioni ottiche e gli effetti di luce, modulati con assoluta libertà artistica.
Camille Pissarro (Saint-Thomas, 1830-Parigi, 1903), nasce nelle Isole Antille, allora note come Indie Occidentali. La sua formazione scolastica avviene comunque in Francia e dal 1855 si stabilisce definitivamente a Parigi, dove per un certo periodo frequenta la prestigiosa Ecole des Beaux-Arts. Nel 1874 è tra i più convinti ed entusiasti organizzatori della prima esposizione impressionista, presso lo studio di Nadar, e anche negli anni successivi sarà l’unico a partecipare a tutte le esposizioni che si svolgeranno fino al 1886, aderendo per qualche tempo anche alle esasperate ricerche del divisionismo neoimpressionista del giovane Seurat. Insieme a Monet, comunque, Pissarro è da tutti considerato il più “irriducibile” degli Impressionisti. L’arte del maestro, infatti, trae proprio dai paesaggi campestri en plein air, la sua ispirazione più vera.