Alberto Guerri – La casa dei pescatori
Guerri Alberto

Il soggetto del quadro non solo si viene spiegato dal titolo esemplificativo “Le case dei pescatori” ma ce lo spiega meglio l’archivio che certifica l’autenticità dell’opera. Il pittore ligure visita spesso, insieme allo scrittore Salvator Gotta, il paesaggio di San Fruttuoso sulla costa ligure. Si tratta di un piccolo luogo di pescatori, che rimane impresso […]
- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensione: 122x30
- Anno: 1960
- Certificato: si
- Codice prodotto: MLAV001
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DESCRIZIONE
Il soggetto del quadro non solo si viene spiegato dal titolo esemplificativo “Le case dei pescatori” ma ce lo spiega meglio l’archivio che certifica l’autenticità dell’opera. Il pittore ligure visita spesso, insieme allo scrittore Salvator Gotta, il paesaggio di San Fruttuoso sulla costa ligure. Si tratta di un piccolo luogo di pescatori, che rimane impresso per l’impatto anticheggiante degli edifici di pietra con gli archi a sesto acuto e la maestosità che si affianca ad una vita semplice ed umile.
Nell’opera qui in esame, tra le migliori esecuzioni del pittore; il soggetto esula dai temi spesso trattati afferenti ad architetture fantasiose panoramicamente vaste di matrice gotico-medievale, qui, con quest’opera, l’artista raggiunge l’eccellenza della scomposizione grottesco – picassiana del borgo di San Fruttuoso di Cavoli, prossimo a Portofino e spesso visitato dal pittore in compagnia dello scrittore Gotta. Per chi conosce l’antico borgo può facilmente individuare un accatastarsi, una verticalizzazione, di porzioni di elementi architettonici che costruiscono e concludono, nel loro frazionamento, i più peculiari elementi del vecchio borgo marinaro. Cercò, come i grandi artisti, una personale interpretazione del visibile, scomposto qui in tasselli di pura architettura qui magistralmente e armonicamente assemblata. Forma, luce e l’uso del monocromo nelle sue gradazioni, concorrono a una impressione unitaria, alla metafisica del paesaggio di San Fruttuoso sospeso fra realtà naturale e astrazione, tra realismo e surrealismo poetico con slanci cubisti.
Alberto Guerri, giovanissimo, rivela, attraverso una natura squisitamente spirituale, molteplici talenti artistici, che lo inducono, fra i molti interessi (disegno, incisione, xilografia) ad occuparsi, con particolare slancio, alla musica, che presto abbandonerà. È un segno importante per la storia e l’individualità di Guerri che dovranno essere ancora oggetto di approfondimento e di studio. Nella maturità Guerri giunge per intuizioni e riflessioni proprie ad una pittura nei modi dei primitivi: Giotto e Masaccio. Guerri ammise con franchezza e persino con piacere che le sue architetture portofinesi propendevano verso le costruzioni giottesche rilette in chiave modernista. L’adesione a Giotto vale come l’adesione a un linguaggio pittorico diventato, in quello che fu definito il primo Rinascimento, il paragone massimo di fermezza e di semplicità plastica. Fedele a tali principi, Guerri, in tempi di accesa conflittualità artistica, non si lascia mai attrarre da formulari mentali o grafici, precostituiti.“Alberto Guerri è pittore di vivo e personale temperamento, autodidatta, creatore di un genere assolutamente originale, tra il realismo e la fantasia, l’ossessione per bellezza panoramica e la gioia dei particolari, colorista a modo suo, d’una semplicità quasi fanciullesca e d’una forza primitiva” (Salvator Gotta, 1970)