Alberto Sughi – SENZA TITOLO
Sughi Alberto
L’opera può essere definita una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana legata al mondo dell'arte, che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche […]
- Tecnica: serigrafia acquerellata a mano
- Certificato: si
- Codice prodotto: DEPERS006
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DESCRIZIONE
L’opera può essere definita una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana legata al mondo dell’arte, che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. In particolare furono gli impressionisti a prediligere soggetti legati alla vita moderna in ambientazioni urbane e borghesi. Nel caso più specifico la produzione artistica di Alberto Sughi è rivolta all’indagine, condotta sul filo dell’esistenzialismo e dell’analisi delle relazioni umane, di un mondo borghese, colto nella quotidianità dei suoi gesti e dei suoi riti.
La poetica artistica di Alberto Sughi è ricorrente nella maggior parte delle sue opere. La scena rappresentata, infatti, è realistica, ma mostra una scarsità di dettagli fisionomici, di particolari oggettivi che possano identificare la situazione o anche solo collocarla in un contesto sociale. All’arte esistenzialista di Sughi non interessa la realtà esteriore sociale, ma quella interiore dell’uomo, che viene indagata dall’artista tramite i suoi mezzi espressivi. Le deformazioni pittoriche che caratterizzano i dipinti di Sughi sono il tramite per esprimere le sue inquietudini esistenzialiste. Come suo solito Sughi inquadra in modo preciso la scena delimitando un interno, uno spazio ristretto in cui i soggetti sono costretti a porsi in relazione tra di loro. In questo spazio l’artista pone in evidenza le tensioni interiori deformando in funzione espressiva le figure. I soggetti vengono pervasi da vibrazioni che sono di carattere emotivo. Tali vibrazioni si ripercuotono anche nello spazio dell’opera, sottolineando la solitudine e la difficoltà di porsi in relazione dei soggetti.
Alberto Sughi, Cesena 1928 – Bologna 2012, scelse sempre, nella sua carriera pittorica, la strada del realismo. Tuttavia il realismo di Sughi non ebbe mai un’inclinazione sociale, piuttosto il suo interesse si spostò sulla condizione dell’essere umano, sulla sua solitudine: per questo si è parlato di “realismo esistenzialista” della pittura di Sughi. Negli anni ’60 il realismo di Sughi subì l’influenza di Bacon, presentando deformazioni nei soggetti ed ambientazioni spaziali simili a quelle dell’artista inglese.