Alberto Ziveri – Campo di granoturco
Ziveri Alberto
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 40x55
- Codice prodotto: MBAR001
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo. In linea con i canoni estetici della Scuola Romana, di cui Alberto Ziveri è uno dei più importanti rappresentanti, il paesaggio di questo dipinto è minimale, intimo, frutto di un esercizio di pura vibrazione pittorica.
Alberto Ziveri può essere considerato uno dei più importanti esponenti delle istanze pittoriche proprie della Scuola Romana, quel movimento che, tra gli anni ’30 e gli anni ’40, opponeva al rigore ed alla esaltazione plastica di Novecento un fare pittorico che guardava all’Espressionismo europeo. Caratteristica peculiare della Scuola Romana, così come di Ziveri, è quella di un elegante sintesi formale che viene condotta essenzialmente tramite il colore. In questo dipinto l’artista romano porta avanti questo discorso con un’accentuata astrazione dei volumi, risolvendo gli oggetti con pochi colpi di pennello. Il panorama della campagna, comunque riconoscibile, viene stravolto nelle forme dall’irruenza della sensibilità del pittore, che connota la rappresentazione di profonde vibrazioni che sono sì atmosferiche, ma anche liriche ed esistenziali. A differenza di altri pittori della Scuola Romana, tuttavia, in Ziveri notiamo un più accentuato minimalismo. Inoltre è usuale, in questo artista, una prevalenza di tonalità fredde, rispetto a colori caldi che caratterizzano esponenti come Mafai, Scipione o Quaglia.
Alberto Ziveri (Roma, 1908 – 1990). Fu uno dei rappresentanti della cosiddetta Scuola Romana, in cui ebbe particolare collocazione; autore di paesaggi urbani e di scene di realismo narrativo caricato e plebeo, in cui fece uso di un chiaroscuro alla maniera settecentesca, ebbe la sua prima mostra personale nel 1933, e nel 1936 espose alla Biennale di Venezia. Nel dopoguerra maturó con tenacia le sue ricerche realistiche, con una sostanziale modernità di spirito. Tra le sue opere più importanti si annoverano la serie dei Notturni e delle Fermate di tram, Composizione del 1933 (olio su tavola) e Postribolo del 1945 (olio su tela). Nel 1963-64 espone alla mostra Peintures italiennes d’aujourd’hui, organizzata in Medio Oriente e in Nordafrica.