Aldo Caron – Senza titolo
Caron Aldo
Opera venduta
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 51x35
- Codice prodotto: PSAG00
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.
Noto per le sue sculture di materiali grezzi, dalle forme aguzze e spezzate, Aldo Caron anche nella produzione pittorica propone lo stesso tipo di espressionismo drammatico. La composizione viene costruita da un tratto nero, fremente e nervoso, che spezzetta il paesaggio in zone di colore diluito, quasi colante. Tali fasce si incastrano tra di loro in uno spazio complesso, sfaccettato come la superficie di un diamante, sovrapponendosi piano su piano. Si tratta di un indagine approfondita della realtà che parte da Cèzanne ma che approda all’espressionismo per la sintesi formale e la concitazione. Anche il colore, in linea con questa poetica, si attesta su tonalità che superano la realtà sensibile, per assumere una connotazione spirituale ed emotiva.
Aldo Caron (Pove del Grappa, 1919 – Borgo Valsugana, 2006). Scultore italiano. Ha studiato a Milano. Solo dopo meditate ricerche e soluzioni formali si è indirizzato verso l’astratto, conservando tuttavia rigore e solidità anche là dove i principi di statica tradizionali vengono completamente capovolti (Urgenza di spazio, 1963; Motivo verticale, 1963). Ha partecipato a innumerevoli rassegne espositive, tra le quali la mostra antologica che nel 1992 gli ha dedicato la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento.