Lorenzo Alessandri – Sogno del due luglio
Alessandri Lorenzo
- Tecnica: Olio su masonite
- Dimensione: 50x40
- Anno: 1974
- Codice prodotto: ABON001
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DESCRIZIONE
Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione del nudo è la massima espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a tutte le correnti stilistiche. Infatti oltre alle interpretazioni naturalistiche, proprie del Rinascimento e dei vari classicismi, che mirano ad una rappresentazione veritiera e dettagliata del corpo umano, il nudo è stato protagonista anche all’interno delle nuove concezioni estetiche portate dalle avanguardie storiche, come nel Cubismo, nell’Espressionismo e nel Surrealismo.
Lo stile di Lorenzo Alessandri propende per una rappresentazione sintetica ed essenziale. Il suo fare pittorico, dai connotati surrealisti, anche quando il soggetto è plausibile, non fa riferimento ad una resa naturalistica. Rifacendosi al surrealismo storico Alessandri propende per un linguaggio iperrealista ed iperoggettivo che focalizza la sua attenzione sull’esaltazione dei valori formali e del plasticismo. In questo senso è eccellente la tecnica di questo artista nel riprodurre figure quasi scultoree, percorse da riverberi e riflessi di luce. Dal punto di vista concettuale la rappresentazione acquisisce un’atmosfera enigmatica, che le pone in una raffinata dimensione onirica determinata anche dall’interpretazione del colore. Completano, i dipinti di Lorenzo Alessandri gli spazi astratti che presentano composizioni dinamiche di impasti cromatici.
Lorenzo Alessandri, nato a Torino nel 1927 e scomparso a Giaveno nel 2000. Quando lascia Torino ha già alle sua spalle le esperienze del cenacolo artistico chiamato la “Soffitta macabra” e della rivista Surfanta (da SURrealismo e FANtasia). Si tratta anche di un vero e proprio movimento artistico, che adotta un linguaggio in netto contrasto con quello astratto e concettuale in voga all’epoca, cui si richiamano anche i pittori “fantastici e visionari” Silvano Gilardi (Abacuc), Lamberto Camerini, Enrico Colombotto Rosso, Giovanni Macciotta, Mario Molinari e Raffaele Ponte Corvo. Nella sua carriera artistica ha realizzato decine di mostre personali e ha partecipato a circa 300 collettive in Italia e all’estero. Lascia un enorme patrimonio artistico, composto da più circa 400 dipinti ad olio su masonite e più di 1 100 quelli di legno e cartone; oltre 900 pascal, centinaia di acquerelli, tempere, acqueforti, xilografie, litografie, serigrafie, circa 60 ex libris e circa migliaia di disegni a matita di studi dal vero.