Alessio Paternesi – Non renderla infelice
Paternesi Alessio

- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 50x60
- Anno: 1983
- Codice prodotto: SNAP001
Visualizzazioni 205
DESCRIZIONE
L’iconografia di questa opera ha sicuramente dei valori allegorici e può essere definita, in qualche modo, simbolista proprio per la sua allusione a significati sottesi. E’ un tipo di soggetto che può essere ricollegato al linguaggio artistico di pittori di fine Ottocento come Moreau, Bocklin o Puvis des Chavannes, che pur usando un linguaggio sostanzialmente figurativo elaboravano iconografie intellettualmente complesse, piene di riferimenti simbolici e allegorici. Insieme alla produzione scultorea l’artista Alessio Paternesi ha prodotto anche una serie di opere di soggetto simbolista ispirate ad una realtà allusiva e rarefatta.
Alessio Paternesi pur mantenendosi coerente con il suo linguaggio figurativo e la ricerca incentrata sui valori formali raggiunge, in questa opera, un linguaggio più espressionistico. I soggetti sono più sintetici ed essenziali e viene meno la componente plastica che caratterizza la sua scultura. Il colore è steso in campiture compatte che ricordano il cloisonnisme gauguiniano e delinea le forme con pochi passaggi di colore. Il disegno è ridotto al minimo, usato solo per contornare i personaggi con pochi tratti iconici. Dal punto di vista cromatico prevale la propensione all’uso di colori neutri.
Alessio Paternesi, pittore e scultore. Nato a Civita Castellana nel 1937 aderisce subito a quel clima innovativo di pittori e scultori che dalla cittadina laziale, intorno al 1960, tiene forti contatti con il mondo artistico nazionale. È proprio in quel tempo che Paternesi incomincia a frequentare gli studi romani di Afro, Franchina e Guttuso. Già dal 1959 è chiamato a partecipare all’ottava edizione della Quadriennale di Roma, mentre nello stesso anno dà vita insieme con diversi altri pittori e scultori viterbesi all’Associazione culturale viterbese e della Tuscia. Quando la galleria Il Traghetto di Venezia, nell’agosto del 1967, organizza la sua prima rassegna personale, Alessio Paternesi ha alle spalle un curriculum più che rispettabile e la sua pittura è una sorta di commistione tra neocubismo e realismo naturalistico, in cui, attraverso l’ampio uso di campiture larghe e mosse coloristiche in contrapposizione, s’incrociano interessi formali e plastici.