Alfred Milot Mirashi – Angolo mediterraneo
Milot Mirashi Alfred

- Tecnica: Tecnica mista su tela
- Dimensione: 150x120
- Anno: 2004
- Codice prodotto: CDIM001
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DESCRIZIONE
Nella storia dell’arte spesso si può fare una netta distinzione tra correnti stilistiche figurative o astratte. Quando, però, l’obiettivo di un’artista è quello di rappresentare un oggetto che abbia riscontro con la realtà fenomenica ma, allo stesso tempo, sia carico di significati reconditi e simbolici, questo confine può diventare labile. Il Simbolismo o l’Espressionismo sono correnti stilistiche emblematiche nell’aver interpretato la realtà in senso concettuale con una resa iconica delle immagini e un’interpretazione simbolica nell’uso del colore. Nella produzione pittorica di Milot astratto e figurativo si mescolano quasi senza sorta di continuità. I soggetti preferiti da questo pittore si rifanno ad un immaginario collegato alle tradizioni mediterranee, dove statue greche classiche si uniscono ad idoli di civiltà orientali. Elementi simbolici fondamentali, che compaiono spesso, sono le chiavi, le serrature o i battenti (come in questo caso) a indicare la volontà di aprire una porta su una percezione più profonda della realtà.
In tutte le opere di Milot assistiamo ad una tensione sperimentale che si esprime soprattutto dal punto di vista formale. Infatti nel suo linguaggio si possono trovare diverse istanze estetiche dell’arte contemporanea. Innanzitutto la sintesi espressionista dei soggetti figurativi, ridotti all’essenziale da un tratto estremamente sintetico e vibrante che ne semplifica le forme con un ritmo concitato. Per quanto riguarda la stesura coloristica, l’artista si rifà ad una gestualità quasi esasperata, dettata dalla sua creatività incontenibile. Dal punto di vista cromatico, infine, Milot propende per una tavolozza in linea con l’espressionismo del suo stile: i colori sono elettrici e acidi, quasi pop nella loro provocazione.
Alfred Mirashi Milot, artista di origine albanese, classe 1969. Sbarcato a Brindisi insieme a 5000 persone, dopo un lungo errare, si ferma a Napoli. Per vivere si arrangia facendo i più diversi lavori, ad esempio intagliando legna per una piccola ditta. Il fatto di vivere in una città ricca di monumenti lo incoraggia a proseguire nelle sue ricerche. Nel 1995 parte e si iscrive all’Accademia di Brera a Milano. Nel 1996 tiene una mostra personale, Everyday portraits, alla Master Class di Milano. Ma è il 2003 l’anno di esplosione di Milot, lo vediamo protagonista al Maschio Angioino di Napoli con la sua personale “Le Veneri di Milot”. Comincia così un periodo di fiorente carriera artistica che lo vuole, in personale o in collettiva, in tutt’Italia ad esporre le sue opere. Le porte internazionali gli si aprono nel 2008, quando è presente a New York alla Peg Alston Fine Art Gallery e poi a Berlino alla Infantellina Contemporary.