Aligi Sassu – Arianna
Sassu Aligi

L’Arianna è un popolare personaggio della mitologia greca: figlia di Minosse aiutò Teseo ad uscire dal labirinto grazie al famoso filo. Arianna e Teseo, presi da passione, fuggirono insieme da Creta, ma in seguito la donna venne abbandonata nell’isola di Nasso. Secondo la mitologia, poi, fu il dio Dioniso a salvarla dalla disperazione e a […]
- Tecnica: Fusione a cera persa con rifinitura a mano
- Dimensione: 38 x 16 x 5
- Anno: 1996
- Certificato: Certificazione Sanzanobi
- Tiratura: 484/750
- Codice prodotto: AMAR001
Visualizzazioni 869
DESCRIZIONE
L’Arianna è un popolare personaggio della mitologia greca: figlia di Minosse aiutò Teseo ad uscire dal labirinto grazie al famoso filo. Arianna e Teseo, presi da passione, fuggirono insieme da Creta, ma in seguito la donna venne abbandonata nell’isola di Nasso. Secondo la mitologia, poi, fu il dio Dioniso a salvarla dalla disperazione e a prenderla in sposa. Nel corso della Storia dell’Arte Occidentale i soggetti ispirati al mito di Arianna sono frequenti soprattutto nei movimenti che hanno fatto riferimento al classicismo. In particolare i temi più rappresentati sono quelli dell’Arianna a Nasso e di Bacco (Dioniso) e Arianna.
In questa piccola scultura, elemento statico per definizione, notiamo un tipo di ricerca diversa da quella tipica di Aligi Sassu, spesso impostata verso l’espressione di forze dinamiche e incontenibili. La scultura in oggetto presenta invece un interesse dell’artista verso la sintesi della forma. Il soggetto subisce una riduzione della propria anatomia e fisionomia, e tale operazione viene condotta in chiave rigorosamente espressionista. Infatti la sintesi del soggetto è concepita in modo da creare un ritmo compositivo curvilineo e sinuoso, il cui riferimento principale sono le avanguardie espressioniste della prima metà del XX secolo.
Aligi Sassu, nato a Milano nel 1912 e scomparso nel 2000, è stato un pittore ed uno scultore. Nel campo della pittura i suoi sforzi furono rivolti soprattutto alla rappresentazione del movimento e della forza fisica, per questo il soggetto del cavallo o dell’uomo a cavallo fu a lui sempre congeniale. Alla fine degli anni ’70 stipulò insieme a Bruno Munari il manifesto pittorico “Dinamismo e riforma muscolare”, nel quale si programmava un ritorno a forme anti-naturalistiche in senso dinamico. Buona parte della sua pittura, inoltre, è ispirata a Delacroix e alle sue battaglie.