Aligi Sassu – Centauri
Sassu Aligi

Il soggetto del monumento equestre, o dell’uomo a cavallo, ha origini molto antiche. Risale al mondo classico il cui più antico esempio è il “Cavaliere di Rampin” e per l’arte romana ebbe una fondamentale importanza politica. Generalmente si tratta di sculture a tutto tondo, ma non mancano i casi in cui questo soggetto compare su […]
- Tecnica: Litografia su carta
- Dimensione: 70x50
- Tiratura: 43/150
- Codice prodotto: FOFF003
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DESCRIZIONE
Il soggetto del monumento equestre, o dell’uomo a cavallo, ha origini molto antiche. Risale al mondo classico il cui più antico esempio è il “Cavaliere di Rampin” e per l’arte romana ebbe una fondamentale importanza politica. Generalmente si tratta di sculture a tutto tondo, ma non mancano i casi in cui questo soggetto compare su supporti dipinti. I temi ispirati all’uomo a cavallo, alla centauromachia e al mondo equestre in generale, hanno così attraversato tutta la storia dell’arte, non solo occidentale, e sono diventati oggetto di ricerca per artisti contemporanei quali Marino Marini, Arturo Martini o Aligi Sassu.
L’opera è un esempio molto esplicativo della produzione pittorica e grafica di Aligi Sassu che, pur rimanendo su una base figurativa, adotta delle forme anti-naturalistiche. Anche in questa opera possiamo notare come i soggetti siano caratterizzati da deformazioni espressive che però ne accentuano il dinamismo e lo sforzo fisico. Tutte le linee della composizione sono indirizzate a suggerire allo spettatore un’idea di movimento frenetico e di forza. Partecipe dello stesso scopo è anche la scelta del colore che, nelle figure in movimento del centauro e del cavallo, utilizza il consueto rosso che per Aligi Sassu è sinonimo di forza e velocità. Per quanto riguarda il resto dell’opera il paesaggio viene delineato in maniera molto naturalistica, ma sempre con un tratto sintetico ed immediato.
Aligi Sassu, nato a Milano nel 1912 e scomparso nel 2000, è stato un pittore ed uno scultore. Nel campo della pittura i suoi sforzi furono rivolti soprattutto alla rappresentazione del movimento e della forza fisica, per questo il soggetto dell’uomo a cavallo fu a lui sempre congeniale. Alla fine degli anni ’70 stipulò insieme a Bruno Munari il manifesto pittorico “Dinamismo e riforma muscolare”, nel quale si programmava un ritorno a forme anti-naturalistiche in senso dinamico. Buona parte della sua pittura, inoltre, è ispirata a Delacroix e alle sue battaglie.