Aligi Sassu – L’Europa

Aligi Sassu – L’Europa

Sassu Aligi

L’iconografia di questa opera è ispirata ad un consapevole citazionismo classicista. Il linguaggio artistico si ispira all’antichità classica, greca e romana, nonchè al suo recupero in epoca rinascimentale. Tutto ciò si traduce in un esecuzione che ha come obiettivo principale quello della mimesi, ovvero il bisogno dell’uomo di imitare, riprodurre la natura, ciò che lo […]

  • Tecnica: Fusione a cera persa
  • Dimensione: 53 x 30 x 32
  • Anno: 1999

  • Certificato: Certificazione in allegato
  • Stato di conservazione: Ottimo
  • Tiratura: 80/495
  • Codice prodotto: BGEN002

Visualizzazioni 1539

DESCRIZIONE

L’iconografia di questa opera è ispirata ad un consapevole citazionismo classicista. Il linguaggio artistico si ispira all’antichità classica, greca e romana, nonchè al suo recupero in epoca rinascimentale. Tutto ciò si traduce in un esecuzione che ha come obiettivo principale quello della mimesi, ovvero il bisogno dell’uomo di imitare, riprodurre la natura, ciò che lo circonda. Insieme alla resa naturalistica l’altro concetto fondamentale, per i parametri del Classicismo, è quello dell’unità dell’opera d’arte, attraverso un’armonica corrispondenza fra tutte le sue parti.

L’opera è un esempio molto esplicativo della produzione artistica di Aligi Sassu, che, pur usando un linguaggio figurativo e pur rimanendo nell’ambito di una composizione armonica e classicheggiante, non rinuncia ad adottare delle forzature anti-naturalistiche. Anche in questa scultura possiamo notare come i soggetti siano caratterizzati da deformazioni espressive utili ad accentuarne il dinamismo e lo sforzo fisico. Tutte le linee della composizione sono indirizzate a suggerire allo spettatore un’idea di movimento frenetico e di forza, soprattutto tramite l’accentuato verticalismo che indica una spinta verso l’alto.

Aligi Sassu, nato a Milano nel 1912 e scomparso nel 2000, è stato un pittore ed uno scultore. Nel campo della pittura i suoi sforzi furono rivolti soprattutto alla rappresentazione del movimento e della forza fisica, per questo il soggetto del cavallo o dell’uomo a cavallo fu a lui sempre congeniale. Alla fine degli anni ’70 stipulò insieme a Bruno Munari il  manifesto pittorico “Dinamismo e riforma muscolare”, nel quale si programmava un ritorno a forme anti-naturalistiche in senso dinamico. Buona parte della sua pittura, inoltre, è ispirata a Delacroix e alle sue battaglie.


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