Aligi Sassu – Senza titolo

Aligi Sassu – Senza titolo

Sassu Aligi

Le rappresentazioni di animali nell’arte hanno origini antichissime, tanto da comparire anche sulle pitture rupestri di epoca primitiva. Per questioni di culto vari tipi di animali compaiono nelle testimonianze di diverse civiltà di epoca antica. E’ soprattutto nel medioevo, nell’ambito del Gotico Internazionale, che le raffigurazione di animali si diffondono come veri e propri ritratti […]

  • Tecnica: Multiplo
  • Dimensione: 67x49

  • Codice prodotto: SGAL001

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DESCRIZIONE

Le rappresentazioni di animali nell’arte hanno origini antichissime, tanto da comparire anche sulle pitture rupestri di epoca primitiva. Per questioni di culto vari tipi di animali compaiono nelle testimonianze di diverse civiltà di epoca antica. E’ soprattutto nel medioevo, nell’ambito del Gotico Internazionale, che le raffigurazione di animali si diffondono come veri e propri ritratti dal vero, sia all’interno di opere o nei quaderni di disegni e bozzetti. La presenza degli animali come soggetti nell’arte rimarrà costante fino all’epoca contemporanea. Nella produzione di Aligi Sassu, tesa all’espressione di forze dinamiche incontenibili, gli animali, soprattutto i cavalli, compaiono spesso allo scopo di rappresentare quelle forza scaturite dal movimento. In questo caso l’artista milanese si cimenta nella rappresentazione del toro un s oggetto che ha origini antichissime, tanto da comparire anche sulle pitture rupestri di epoca primitiva. Per questioni di culto compare spesso anche nelle testimonianze delle civiltà antiche, in particolar modo quella Minoica-cretese. Nell’arte contemporanea sono celebri gli studi sulla figura del toro effettuati da Picasso.

L’opera è un esempio molto esplicativo della produzione artistica di Aligi Sassu, che, pur rimanendo su una base figurativa, adotta delle forme anti- naturalistiche. Anche in questo acquerello possiamo notare come il soggetto sia caratterizzato da deformazioni espressive utili ad accentuarne il dinamismo e lo sforzo fisico. Tutte le linee della composizione sono indirizzate a suggerire allo spettatore un’idea di movimento frenetico e di forza. In questo caso, inoltre, già a partire dall’impostazione del soggetto Sassu propende per una fortissima impressione di movimento, raffigurando il toro nell’atto dell’incedere, tutto impostato su una linea dinamica protesa in avanti. La solita stesura pittorica, viva e vibrante, con chiari riferimenti alla dissoluzione della forma tipica della pittura romantica ottocentesca, non fa altro che accentuare l’energia dell’animale, connotando il suo corpo di tensioni cromatiche che sono anche dinamiche. Le deformazioni, poi, attraverso macchie di colore che esprimono rigonfiamenti, evidenziano la presenza dei muscoli e, dunque, descrivono l’energia vitale del toro.

Aligi Sassu, nato a Milano nel 1912 e scomparso a Pollenca nel 2000, è stato un pittore ed uno scultore. Nel campo della pittura i suoi sforzi furono rivolti soprattutto alla rappresentazione del movimento e della forza fisica, per questo il soggetto del cavallo o dell’uomo a cavallo fu a lui sempre congeniale. Alla fine degli anni ’70 stipulò insieme a Bruno Munari il manifesto pittorico “Dinamismo e riforma muscolare”, nel quale si programmava un ritorno a forme anti-naturalistiche in senso dinamico. Buona parte della sua pittura, inoltre, è ispirata a Delacroix e alle sue battaglie.


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