Angelo Maineri – La testimonianza
Maineri Angelo
- Tecnica: Scultura in bronzo
- Dimensione: 60x15x20
- Codice prodotto: RMAR001
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DESCRIZIONE
L’iconografia di questo quadro ha sicuramente dei valori allegorici e può essere definita, in qualche modo, simbolista proprio per la sua allusione a significati sottesi. E’ un tipo di soggetto che può essere ricollegato al linguaggio artistico di fine Ottocento come quello di Moreau, Bocklin o Puvis des Chavannes, che pur usando un linguaggio sostanzialmente figurativo elaboravano iconografie intellettualmente complesse, piene di riferimenti simbolici e allegorici.
Possiamo pienamente apprezzare la qualità scultorea dell’artista Angelo Maineri in ogni opera della sua produzione. La straordinaria tecnica in suo possesso gli consente di ottenere costantemente una forza drammatica ed espressionista. In questo senso si distingue soprattutto il modo di trattare la materia: l’intera massa del gruppo viene quasi lasciata in uno stato grezzo. Il complesso dei corpi, disposti in una forte tensione verticale, ha una trattazione dai connotati spiccatamente materici che rende la superficie estremamente vibrante e viva. Così le parti più realistiche e dalla superficie levigata sembrano quasi emergere dalla massa appena sbozzata in una lotta per l’affermazione della forma sulla materia che ha dei chiari riferimenti all’opera di Michelangelo ed alle sue riletture in chiave contemporanea di maestri come Rodin o Medardo Rosso.
Angelo Maineri nasce a Varese nel Gennaio 1962. Dopo l’apprendistato svolto nello studio dello scultore viggiutese Antonio Danzi dal quale conosce le fondamentali regole del mestiere, frequenta la scuola di scultura tenuta da Giancarlo Marchese presso l’Accademia di Brera a Milano. Vincitore di numerosi concorsi inizia alla fine degli anni ottanta le sue realizzazioni pubbliche e le sue prime personali nella storica galleria milanese di Ada Zunino. Nel 1998 Mario De Micheli presenta una grande mostra dedicatagli dalla Camera di Commercio di Varese. Numerose sono le opere pubbliche e i critici che si interessano al suo lavoro come Milena Milani, Floriano De Santi, Raffaele De Grada.