Anonimo – San Nicola di Myra
Anonimo

- Tecnica: Icona izantina
- Dimensione: 30x27
- Tiratura: XVIII/XIX
- Codice prodotto: DRAN003
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DESCRIZIONE
L’icona rappresenta San Nicola, vescovo di Myra, noto anche come San Nicola di Bari. E’ una delle figura più importanti della cristianità, venerato soprattutto nel culto orientale. Infatti numerose sono le sue rappresentazioni nell’ambito dell’arte bizantina. San Nicola è protagonista di numerose leggende diffusesi soprattutto nell’arco del Medioevo ed è noto, storicamente, per la sua battaglia contro l’eresia ariana che lo vide protagonista al Concilio di Nicea.
La tavola è un eminente esempio di Arte Bizantina, di cui ne rispecchia tutte le prerogative. Nonostante la datazione ottocentesca della tavola l’arte bizantina conserva tutti i suoi stilemi fortemente arcaici volti a esaltare il carattere sovrannaturale e divino di ciò che viene rappresentato. Per questo la tavola presenta un accentuato antinaturalismo ancora di carattere medievale. La concezione dello spazio non è razionale, non vi sono proporzioni regolari tra il soggetti e lo sfondo che vede l’uso della doratura. Il santo, nella raffigurazione centrale, ha una posizione ieratica, una fissità sovrumana. I tratti somatici sono generalizzati ed il suo sguardo si perde nella contemplazione del divino. Sono tutti elementi che partecipano alla costruzione di un’aura trascendentale dell’opera.
Nonostante si sia già specificato come questa opera sia caratterizzata da elementi arcaizzanti dal sapore medievale, si possono fare dei distinguo per accertare una datazione più recente della tavola, che è stata probabilmente dipinta da una qualche maestranza locale dell’Europa orientale. Rispetto alla fase medievale dell’Arte Bizantina questa icona cerca di superare l’ostentata bidimensionalità delle opere più antiche tramite un accenno nella volumetria del santo e una maggiore articolazione nella descrizione fisica (che comunque rimane generalizzata). Si può dunque considerare questo dipinto come un’opera che presenta dei tratti di modernizzazione rispetto alla fase più antica dell’Arte Bizantina ma sempre rimanendo nell’alveo della sua tradizione più squisita.