Antonio Ligabue – Cavalli

Antonio Ligabue – Cavalli

Ligabue Antonio

  • Tecnica: Serigrafia tirata a mano su foglia oro 24k
  • Dimensione: 32x36

  • Codice prodotto: EVER001

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DESCRIZIONE

I ritratti di animali nell’arte hanno origini antichissime, tanto da comparire anche sulle pitture rupestri di epoca primitiva. Per questioni di culto vari tipi di animali compaiono nelle testimonianze di diverse civiltà di epoca antica. E’ soprattutto nel medioevo, nell’ambito del Gotico Internazionale, che le raffigurazione di animali si diffondono come veri e propri ritratti dal vero, sia all’interno di opere o nei quaderni di disegni e bozzetti. La presenza degli animali come soggetti nell’arte rimarrà costante fino all’epoca contemporanea. Nello specifico della nostra opera il tipo di soggetto e la modalità di rappresentazione sono tipici di un fare artistico Naif, del quale Antonio Ligabue è stato uno dei massimi esponenti. L’artista Naif è per definizione un autodidatta, una persona che non ha frequentato le accademie ma ha trovato dentro di sè l’ispirazione. Su un piano stilistico ciò si traduce in una pittura figurativa che dà un’interpretazione semplificata della realtà, dai caratteri infantili e inconsapevolmente primitivisti. Tuttavia anche l’artista naif, nella sua spontaneità, ha una propria consapevolezza che lo porta ad elaborare un linguaggio estetico ben determinato, differenziandolo dal dilettantismo.

Antonio Ligabue può essere davvero considerato, nella storia dell’arte, la massima esemplificazione del concetto di pittura Naif, sia per la sua vicenda biografica che per la traduzione, di quella vicenda, in un fare pittorico istintivo ed originalissimo. L’emarginazione, le crisi nervose e la formazione da autodidatta portano l’artista a rielaborare la realtà in forme infantili e primitive. Ma la grandezza dell’artista sta nel delineare un’elaborata visione del mondo anche in quella essenzialità ed istintività di rappresentazione. Infatti, nella sua semplificazione della realtà, Ligabue, allo stesso tempo, ne intuisce la complessità. Per questo motivo il soggetto è sintetizzato in uno spazio concepito bidimensionalmente, ma, contemporaneamente, viene costruito mediante un sistema di linee complesso, che tiene conto sia della volumetria che del dinamismo della scena rappresentata. Un sistema di linee che, inoltre, si muove su diversi piani, supplendo alla bidimensionalità spaziale e ricreandola a livello concettuale. Il colore tende ad attenersi ad una resa naturalistica ma con dei toni eccessivamente caricati, riconducibili alla poetica Naif.

Antonio Ligabue nacque a Zurigo nel 1899 e scomparve a Gualtieri nel 1965. Tutta la sua vita fu contrassegnata dalle frequenti crisi nervose da cui era colpito. Fu ricoverato una prima volta nel 1917, in seguito venne espulso dalla Svizzera e fu portato a Gualtieri, paese d’origine dei suoi parenti. Per molto tempo visse come un mendicante ai margini della società, finché non ottenne un lavoro in un cantiere sull’argine del Po. Proprio in quel periodo cominciò a dipingere. Fu il critico Renato Marino Mazzacurati a intuirne il potenziale e a guidarlo verso la propria valorizzazione. La prima personale venne allestita a Roma nel 1961. E’ considerato uno degli esponenti principali della pittura Naif.


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