Antonio Zambrella detto “Il Lucanino” – Elda
"Il Lucanino " - Antonio Zambrella

Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 50x40
- Anno: 1977
- Codice prodotto: abin007
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DESCRIZIONE
Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea. La produzione pittorica di Antonio Zambrella, detto il Lucanino, si è focalizzata sui volti femminili, attraverso il cui studio ha maturato il proprio linguaggio espressionista-simbolista.
I volti femminili di Antonio Zambrella, non solo nei soggetti primordialmente matriarcali, ma anche e soprattutto nel linguaggio adoperato, sembrano guardare ad una concezione arcaica dell’arte. C’è un preciso riferimento, infatti, all’arte simbolista ravvisabile nella maniera in cui le figure vengono raffigurate in maniera generica, private dei proprio tratti individuali, per assumere un carattere iconico. La rappresentazione, così, esce dal contingente per assumere significati più ampi. Dal punto di vista formale il Lucanino propende per una composizione che esalta il plasticismo dei soggetti, i quali sono immersi in uno spazio concreto, benché decontestualizzato. Nonostante il carattere, tendenzialmente antico, delle sue figure femminili, Zambrella riesce a ricontestualizzare il suo linguaggio artistico in un’indole contemporanea. In alcuni casi l’artista propende per tonalità di colori acidi e fluorescenti.
Antonio Zambrella, detto il Lucanino nasce a Bernalda nel 1934. Qui inizia la sua precoce attività di scultore, che affina nel tempo modellando la creta e l’argilla. Ricrea volti e oggetti che trova attorno a sé, prima di dedicarsi, in età adolescenziale, anche al disegno e all’arte pittorica. Raggiunta l’Emilia- Romagna, conosce la sua futura moglie. Zambrella ha portato la Basilicata in oltre 120 mostre in giro per il mondo. L’Accademia Italia delle Arti, Lettere e Scienze di Salsomaggiore lo ha insignito nel 1978 della medaglia d’oro. Nel 1982 riceve il “New York Prize”, nel 1984 l’Oscar Washington a Milano e il Pantheon d’oro a Bologna. L’artista si è spento nel capoluogo emiliano nel 2020.