Arman – Golf Teco
Arman

- Tecnica: Assemblaggio
- Dimensione: 41x22x4
- Anno: 2003
- Certificato: Autenticità
- Stato di conservazione: Ottimo
- Codice prodotto: MFOR001
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DESCRIZIONE
Durante gli anni ’50 e ’60 del XX secolo si cominciarono a diffondere, nell’arte europea ed americana, le cosiddette poetiche dell’oggetto. Ricollegandosi al ready-made di dadaista memoria ci fu una nuova ondata di gruppi o movimenti che riproposero oggetti di uso quotidiano come opere d’arte. La distanza dal Dada tradizionale consistette nella grande influenza esercitata dall’Espressionismo Astratto che portò a riconfigurare gli oggetti con nuovi linguaggi e nuovi stimoli
Per Arman Fernandez il Nouveau Rèalisme significa recuperare, dai margini della società, oggetti che sembra abbiano concluso il loro ciclo di fruizione e dargli un nuovo significato mediante un’operazione artistica. In questo assemblaggio possiamo notare come il procedimento sia sì avvenuto, ma non secondo le consuete regole di Arman. Il procedimento che solitamente segue l’artista francese è quello di prendere l’oggetto, destrutturarlo, romperlo bruciarlo e, solo in seguito, riconfigurarlo mediante un gesto pittorico. Nel caso del Golf Teco, invece, ci troviamo di fronte ad un procedimento più tradizionale da ready-made, più affine al Dadaismo storico. Ma anche in questa opera il gesto dell’artista risulta fondamentale, nell’idea di utilizzare degli oggetti che presi singolarmente non avrebbero valore estetico e comprimerli in uno spazio regolare ricavando un effetto artistico.
Esponente di spicco del Nouveau Rèalisme Arman Fernandez (1928-2005) durante la sua carriera artistica ha passato in rassegna praticamente tutte le fasi delle poetiche dell’oggetto. La pratica artistica specifica di Arman consiste nell’appropriarsi degli scarti della società, degli oggetti di uso quotidiano e riconfigurarli con un nuovo significato attraverso un’azione drammatica, violenta che è sia gestuale che pittorica. L’oggetto viene smembrato, spezzato o bruciato per esemplificare il carattere autodistruttivo della società dei consumi. La drammaticità viene poi aumentata, poeticamente, dall’intervento pittorico, che va a confermare e accentuare la violenza del gesto e riconfigurare l’oggetto con un nuovo linguaggio.