Artista sconosciuto – Maddalena penitente (copia del Guercino)

Artista sconosciuto – Maddalena penitente (copia del Guercino)

Maria di Magdala, detta Maria Maddalena, è un soggetto molto popolare soprattutto nell’arte religiosa occidentale. Questo si spiega con il fatto che, sia secondo il Nuovo Testamento, che secondo i Vangeli apocrifi, fu una seguace molto vicina a Gesù tanto che assistette in prima persona alla crocifissione. Infatti la presenza della Maddalena nell’arte è spesso […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 100x115
  • Anno: '600

  • Stato di conservazione: Ottimo
  • Codice prodotto: ADIA001

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DESCRIZIONE

Maria di Magdala, detta Maria Maddalena, è un soggetto molto popolare soprattutto nell’arte religiosa occidentale. Questo si spiega con il fatto che, sia secondo il Nuovo Testamento, che secondo i Vangeli apocrifi, fu una seguace molto vicina a Gesù tanto che assistette in prima persona alla crocifissione. Infatti la presenza della Maddalena nell’arte è spesso legata alle scene della passione. Vi sono anche versioni della crocifissione in cui compare la sola Maddalena ai piedi della croce. Più diffusa la presenza nel Compianto del Cristo Morto, scena in cui viene sempre rappresentata nell’atto di baciare i piedi di Gesù, in riferimento all’episodio, narrato dai Vangeli, in cui la Maddalena aveva cosparso i piedi del Signore con un unguento profumato (infatti spesso viene rappresentata con dei vasetti). Popolari sono anche le versioni della Maddalena Penitente, la quale, secondo la Leggenda Aurea, dopo la morte di Gesù si ritirò nel deserto a meditare. In questo caso viene rappresentata coperta da una semplice veste o solo dai suoi capelli rigorosamente rossi. Spesso è in meditazione di un teschio (simbolo di caducità) o di strumenti della passione.

Bellissima riproduzione dal Guercino dalla quale possiamo apprezzare il lato più classicista del pittore originario di Cento. Come altri artisti di area bolognese vicini alla scuola carraccesca (Guido Reni, Lanfranco, Domenichino) Guercino fu sempre in una dialettica tra un linguaggio più equilibrato e classicista o un temperamento più barocco. In questa opera, dato anche il soggetto solitario, prevale il classicismo. E’ un’opera senza dubbio figlia del grande naturalismo seicentesco che, con l’intenzione di riparare ai presunti errori compiuti dal Manierismo, si ricollegava direttamente ai grandi maestri del Rinascimento maturo, Raffaello in particolare. Da qui la monumentalità della figura, nelle sue forme tornite che sicuramente hanno a che fare anche con Tiziano. Una resa naturalistica totale, dunque, che si esprime anche in un atmosferismo compassato. La Maddalena, infatti, interagisce con lo spazio in modo equilibrato, con uno sfumato leggero che rende i suoi contorni indefiniti, la carne morbida al tatto e i capelli leggeri nell’aria. Anche i pochi elementi paesaggistici digradano naturalmente in lontananza, secondo un armonioso sfumare di toni. La luce colpisce il soggetto cadendo da sinistra creando zone d’ombra sul braccio destro con perfetta verosimiglianza e illuminando il complesso panneggio caratterizzato da un plasticismo quasi scultoreo. Tipicamente seicentesca è la gamma cromatica che vede una prevalenza di tonalità scure.

L’anonimo artista autore di questa opera presa dal Guercino mostra di avere una grande dimestichezza con un fare pittorico di elevata fattura. Tale maestria si identifica con una resa naturalistica assoluta che presuppone una raffinata tecnica di stesura a velature. In questo modo l’artista ottiene quell’indefinitezza dei contorni, quella continuità tra soggetto e spazio che sono i presupposti fondamentali del classicismo nella pittura di età moderna. Tutta la superficie della tela è armoniosamente unificata da un’atmosfera in cui la prevalenza di toni freddi e scuri è in linea con l’estetica seicentesca. Queste elevate doti tecniche presuppongono che l’anonimo pittore autore di questa tela si sia probabilmente formato in qualche bottega importante. Dato il soggetto, una copia dal Guercino, possiamo ipotizzare la sua appartenenza all’area bolognese-emiliana. Dall’analisi del dipinto, quindi, si può delineare la figura di un pittore di formazione accademica carraccesca degno rappresentante dello stile classicista seicentesco.


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