DESCRIZIONE
L’opera misura da aperta 35×50, da chiusa misura 35×25
Il trittico presenta diversi soggetti. Nel pannello centrale dominano due grandi scene dedicate alla Passione di Cristo. Nella parte superiore troviamo una “Deposizione dalla croce”, mentre in quella inferiore c’è una “Salita al Calvario”. Nel pannello laterale di destra si trova, nella parte superiore un’“Annunciazione”, mentre in quella inferiore l’effigie di un santo, non facilmente identificabile. Nel pannello di sinistra abbiamo invece, nella parte superiore, quello che potrebbe essere interpretato come un “Giudizio di Salomone”, mentre in basso la rappresentazione di un santo guerriero.
L’opera si connota per un linguaggio stilistico che presenta una forte influenza di tipo bizantino, ma interpretata con un carattere decisamente popolare. In generale la tavola presenta un accentuato antinaturalismo ancora di carattere medievale anche se è difficile stabilirne con certezza la datazione. La concezione dello spazio non è razionale, non vi sono proporzioni regolari tra i vari soggetti e lo sfondo è decontestualizzato. I tratti somatici dei personaggi sono generalizzati e le figure sono sottoposte ad una notevole sintesi ed astrazione. I personaggi sono costruiti tramite uno spesso tratto nero e presentano un’accentuata bidimensionalità. Sono, tutte queste, caratteristiche che connotano l’opera in oggetto di uno straordinario espressionismo, di una forza rappresentativa dall’indubbio fascino arcaico. Per queste motivazioni il trittico in oggetto può essere considerato un’eccellente testimonianza di arte sacra antica.
Come abbiamo già accennato precedentemente è difficile stabilire con esattezza la datazione ed il contesto in cui l’opera è stata realizzata, dato il carattere generico dello stile usato. Quello che è indubbio è che si tratta di un’opera che risente di un forte influsso dell’arte greca-bizantina, interpretata da una maniera spontanea dai caratteri fortemente popolari. Date le condizioni della tavola e della superficie pittorica, tuttavia, non vi sono dubbi sull’antichità dell’opera. Il trittico va dunque considerato come una preziosa testimonianza di arte sacra popolare.