Arturo Ferrari – Dintorni di Milano

Arturo Ferrari – Dintorni di Milano

Ferrari Arturo

  • Tecnica: Acquerello
  • Dimensione: 39 x 26

  • Codice prodotto: MMAS002

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DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo. Nella produzione pittorica di Arturo Ferrari, invece, il paesaggio assume una connotazione ben specifica in un ambito pittorico fine ottocentesco di tipo realista/verista. Infatti i soggetti scelti da Arturo Ferrari non implicano tanto la volontà di replicare i dati sensibili della natura, quanto quella di inquadrare una realtà sociale, legata ad una situazione quotidiana popolare. La veduta paesaggistica si mescola quasi con la scena di genere, dunque, proprio per questo carattere sociale che assume la pittura realista.

Come si è già anticipato le opere di Arturo Ferrari si inseriscono in una cornice di tipo realista. Lo possiamo constatare già a partire dalla composizione. Infatti l’episodio catturato dalla quotidianità popolare viene fermato sulla tela in maniera fugace, praticamente istantanea, come se l’artista avesse scattato una foto al momento. All’artista non interessano calibrati rapporti di equilibrio nella composizione, ma preferisce dare alla scena un’autenticità che si può riscontrare nel carattere provvisorio e irripetibile della scena. Per questo Ferrari, con una tecnica ad acquerello decisamente dinamica, concorre a fissare una precisa situazione di luce e di atmosfera. Ed è qui che si vede tutto l’eccellente valore tecnico e artistico di un maestro come Arturo Ferrari. Perché la sua vena realista non gli impedisce di descrivere le cose con uno straordinario lirismo paesaggistico. Tutto è immerso in una coerente luce tersa che unifica perfettamente la scena. Inoltre il tocco di Ferrari, oltre ad essere morbido, è, allo stesso tempo, carico di vibrazioni che danno freschezza esecutiva all’opera, riportandola alla verità dell’esistere. È tutto questo che fa di Arturo Ferrari un grandissimo interprete di quel clima pittorico che, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, riusciva a coniugare la straordinaria qualità di una pittura di formazione accademica con l’immediatezza esecutiva che avevano apportato le novità impressioniste.

Arturo Ferrari è nato a Milano nel 1861 e scomparso nel 1932. Si forma presso l’Accademia di Brera seguito dal 1877 al 1884 da Giuseppe Bertini. Contemporaneamente frequenta anche lo studio di Gerolamo Induno. Esordisce nel 1879 con una veduta dell’interno del Duomo di Milano ed è l’inizio della sua vasta produzione di oli e acquerelli, di una rievocazione realista, ma poetica e sentimentale della vecchia Milano. Continua poi con Como, Pavia e Venezia. Con la sua pittura romantica, in poco tempo diviene l’artefice principale di questo filone. Le sue opere sono conservate al Museo di Milano, alla Galleria d’arte moderna e presso diverse collezioni private.


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