Bruno Saetti – Muro della Giudecca

Bruno Saetti – Muro della Giudecca

Saetti Bruno

  • Tecnica: Serigrafia
  • Dimensione: 129x98

  • Codice prodotto: EBAR003

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DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo. La produzione artistica di Bruno Saetti dimostra come il soggetto paesaggistico si sia trasformato completamente con le avanguardie contemporanee. L’attenzione degli artisti viene completamente spostata dalla registrazione fedele dei dati naturalistici alle riflessioni sulla percezione della realtà sensibile e sulla sua trasposizione nell’opera.

Gran parte della produzione pittorica di Bruno Saetti è un chiaro esempio di paesaggismo espressionista. La realtà viene interpretata in modo estremamente sintetico, con un esercizio di riduzione quasi brutale. La superficie è completamente bidimensionale, senza concedere nulla alla profondità spaziale. Le pennellate delineano le forme in maniera molto tormentata e nervosa. Il colore è usato secondo un’interpretazione emotiva e spirituale, senza alcuna connessione con la realtà. Dal punto di vista compositivo lo schema delle opere di Saetti è spesso codificato. Al centro compare il tema del sole, sintetizzato nella forma pura di un grosso cerchio colorato. Gli altri elementi della realtà si dispongono nella fascia sottostante a formare quasi un mosaico di colori stesi con un ductus vibrante ed esprimenti singoli episodi percettivi. Dal punto di vista cromatico c’è un estremo equilibrio ed è sempre il grande cerchio del sole, generatore di luce, a stabilire l’intonazione generale dell’opera.

Bruno Saetti (Bologna, 1902 – Bologna, 1984) si laurea all’Accademia delle Belle Arti nel 1924 e nel 1927 organizza la sua prima mostra personale. Il successo arriva nel 1928 con “Il giudizio di Paride”, opera che viene ammessa alla Biennale di Venezia, alla quale parteciperà 14 altre volte, nel 1938 addirittura con una mostra personale. Sempre a Venezia diventa insegnante poi direttore dell’Accademia dal 1950 al 1956. Saetti viene ricordato soprattutto per la tecnica dell’affresco, tanto da essere definito “maestro frescante italiano”.


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