Carlo Balestrini – Senza titolo
Balestrini Carlo
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DESCRIZIONE
L’opera può essere definita una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. In particolare furono gli impressionisti a prediligere soggetti legati alla vita moderna in ambientazioni urbane e borghesi, mentre, in Italia, movimenti come quelli dei divisionisti o dei macchiaioli, si dedicarono a tematiche relative al lavoro ed alla vita nei campi. A questo tipo di tradizione, soprattutto quella divisionista, almeno per quanto riguarda i soggetti, si avvicina Carlo Balestrini. La sua produzione pittorica è composta soprattutto da scene di vita di campagna, dedicate al lavoro nei campi dove anche l’elemento paessagistico assume un ruolo da protagonista. Infatti, genericamente, nelle sue opere i soggetti, di piccole dimensioni, occupano uno spazio molto piccolo, mentre gran parte della composizione viene concessa alla vastità della natura.
Il pittore Carlo Balestrini, benché vicino a pittori divisionisti come Pellizza da Volpedo o Giovanni Segantini per quanto riguarda le tematiche a sfondo sociale, se ne discosta, invece, sul piano stilistico. Infatti il suo linguaggio si rifà piuttosto ad un clima tardo romantico in cui la scena di genere viene ancora concepita secondo una composizione classica ma che, allo stesso tempo, cerca una modernità esecutiva basata sulla complessità di percezione propria dello sguardo umano. Infatti tutto il suo stile è connotato da una stesura pittorica mossa e dinamica, ricca di vibrazioni atmosferiche e luminose. Nelle specifico, nell’opera in oggetto, notiamo una tendenza ancora più accentuata verso questa direzione, tanto che il dipinto assume una veste quasi post-impressionista. Il pittore spinge molto su una resa estremamente sintetica del soggetto. La pianura viene delineata con un veemente incrocio di lunghi tratti diagonali, mentre il cielo nuvoloso si carica di grosse pennellate dense di colore. Tutto esprime un carattere di estrema immediatezza che però va oltre il semplice dato sensibile in un’esecuzione che irrompe decisamente sul piano delle emozioni e della spiritualità del mondo agricolo.
Carlo Balestrini è stato un artista milanese, nato nel 1868 e scomparso nel 1923. Si è formato presso l’Accademia di Brera dove fu allievo di Bertini e si fece notare alla Triennale di Milano con uno dei suoi capolavori “La morte di Abele” nel 1897. In seguito si specializzò sui temi legati alla campagna ed ai sobborghi della provincia, aderendo ad una estetica verista ma con una sempre costante tensione sperimentale nella stesura pittorica. Fu sempre presente alle mostre milanesi ma ebbe successo anche a Venezia e Firenze. Gran parte delle sue opere sono conservate in importanti collezioni milanesi e non solo.