Carlo Domenici – Senza titolo
Domenici Carlo

- Tecnica: Olio su tavola
- Dimensione: 35x50
- Codice prodotto: LSTR001
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una costante aspirazione per i pittori. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica, nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo. In particolare quello della “marina” è un tema molto ricorrente tra gli artisti. Innanzitutto per il lirismo implicito nelle vedute che si affacciano sul mare o su romantiche immagini di porticcioli. In secondo luogo perché la rappresentazione di superfici acquatiche permette ai pittori di dare libero sfogo all’estro cromatico, grazie a raffinati giochi di riflessi e riverberi.
Carlo Domenici è un importante rappresentante della Scuola Labronica e perciò il suo linguaggio pittorico si distingue per la prevalenza del colore sul disegno e un tipo di stesura sintetica che costituisce una rivisitazione della tradizione macchiaiola toscana. Nelle sue opere possiamo apprezzare come soprattutto l’uso della luce, sempre tramite i valori tonali del colore, sia molto scenografico. Come nei dipinti dei macchiaioli la luce invade tutta la scena, chiara e tersa, mentre l’artista è capace di registrare tutti i riflessi sulla superficie dell’acqua.
Carlo Domenici è nato a Livorno nel 1897 ed è scomparso a Portoferraio nel 1981. Inizia la sua produzione con numerose tavolette dipinte a macchia. Nel 1924 partecipa ad importanti rassegne a Milano e poi alla Quadriennale di Roma. Nel 1926 è presente all’esposizione dell’America del Sud e alla Biennale di Venezia. All’estero ha esposto le sue opere anche a Tokio e Manila. Frequenti furono i suoi soggiorni all’isola d’Elba, dove trovava ispirazione per i suoi paesaggi.