Carmelo Fertitta – Natura morta
Fertitta Carmelo

Il genere della “Natura Morta” vede la luce agli inizi del XVII secolo. Consiste nella rappresentazione di composizioni di soggetti inanimati, nella maggior parte dei casi fiori o frutta. Se all’inizio della sua storia era un’occasione per i pittori per cimentarsi in una riproduzione naturalistica o fotografica della realtà, con l’arte contemporanea la “Natura Morta” […]
- Tecnica: Grafica
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- Codice prodotto: ACAP002
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DESCRIZIONE
Il genere della “Natura Morta” vede la luce agli inizi del XVII secolo. Consiste nella rappresentazione di composizioni di soggetti inanimati, nella maggior parte dei casi fiori o frutta. Se all’inizio della sua storia era un’occasione per i pittori per cimentarsi in una riproduzione naturalistica o fotografica della realtà, con l’arte contemporanea la “Natura Morta” diventa anche un modo di interpretare la realtà. Infatti, come accadrà per esempio nell’avanguardia cubista o in Giorgio Morandi, la ricerca profonda sugli oggetti verrà finalizzata ad una rappresentazione concettuale, portata oltre il semplice dato sensibile.
L’elaborazione di questa Natura Morta da parte dell’artista Carmelo Fertitta è il risultato di un processo di sintesi molto avanzato. Gli oggetti vengono svuotati della loro sostanza plastica per essere trasfigurati in un insieme di linee e di forme. Questo permette all’artista di elaborare una composizione che segue un ritmo sinuoso e concitato, determinato dallo spesso contorno che traccia gli oggetti e lo spazio. Oltre al ritmo altro elemento fondamentale di questa opera è l’altissimo equilibrio raggiunto dalla disposizione dei colori. Tutta la superficie dell’opera è unificata dalla solita prevalenza di tonalità calde, tipica di Fertitta, ma l’artista innesca un gioco di equilibri e di ricercate dissonanze nell’uso delle singole tonalità.
Carmelo Fertitta è nato nel 1911 a Gioiosa Marea ed è scomparso a Palermo nel 1995. Conseguita l’abilitazione all’insegnamento è stato preside a Merano. Durante la guerra fu ufficiale in Sardegna dove conobbe la moglie Maria. Nel dopoguerra entra nell’amministrazione delle poste italiane lavorando a Macerata, Ancona e Palermo. I suoi temi prediletti furono soprattutto i paesaggi della terra natia.