DESCRIZIONE
Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.
L’opera riprende un ritratto eseguito da Giovanni Boldini nel 1901. La composizione viene cambiata leggermente, infatti, mentre l’immagine originale è tagliata appena sotto il collo l’opera qui presente inquadra l’intero busto della donna. Per quanto riguarda l’esecuzione il pittore riprende la tipica formula di Boldini di mescolare i due registri stilistici diversi del naturalismo (per quanto riguarda la trattazione del volto e dell’incarnato) e dell’impressionismo (nel vestiario e nello spazio circostante). Anche in questo dipinto, dunque, la morbidezza del volto si contrappone al sintetismo ed all’immediatezza corsiva dello spazio pittorico.
Il pittore che ha realizzato questo dipinto ripreso da Giovanni Boldini mostra di avere una buona tecnica pittorica, soprattutto nell’interpretazione delle pennellate veloci e sintetiche che vanno a costruire la figura e lo spazio con cui interagisce e con le quali ripropone lo spirito del linguaggio artistico del maestro ferrarese. Rispetto all’originale mostra un’interpretazione più dura dell’incarnato del volto anche se, tecnicamente, di buon livello.