Cristoforo Legname – Senza titolo
Legname Cristoforo

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 95x77
- Codice prodotto: NCUR001
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo. In questa particolare opera il pittore Cristoforo Legname, nel suo proverbiale eclettismo che lo rendeva aperto ad ogni influenza, crea un paesaggio originale tramite un’idea compositiva concettuale. Il paesaggio, in maniera teatrale e diremmo quasi barocca, viene visto attraverso una finta apertura sulla tela che l’artista ha reso mediante un trompe-l’oeil.
Durante la sua prolifica carriera artistica Cristoforo Legname ha attraversato varie fasi pittoriche, soprattutto legate all’avanguardismo e a linguaggi come l’Informale, l’Astrattismo o il Cubismo. Tuttavia, in diverse opere, egli utilizzava anche uno stile figurativo, come possiamo vedere in questo paesaggio. Un linguaggio che gli è necessario, in questo caso, per mettere in scena una rappresentazione pregna di significato. Il paesaggio che si disvela dietro allo squarcio della tela è l’immagine di una Natura rivelata che solo lo sguardo dell’artista, la cui mente è libera da costrizioni e schemi mentali, può mostrare allo spettatore. Per arrivare a tale concetto Cristoforo Legname mette in scena una rappresentazione simbolica molto efficace nel coinvolgere il fruitore dell’opera con una concezione illusionistica dell’opera d’arte che trova le sue radici nel Barocco seicentesco. Per fare questo, grazie alla sua versatilità, l’artista deve fornire una rappresentazione molto convincente e persuasiva. Da qui, dunque, la scelta di realizzare un paesaggio di perfetta resa naturalistica, descritto in modo ancor più vivo da una stesura pittorica dinamica, di gusto impressionista. Tutto il brano paesaggistico, infatti è pervaso da una bruna luce dorata che garantisce unità atmosferica alla scena e misura uno spazio incantato. Anche l’apertura sulla tela viene realizzata nelle stesse tonalità di marroni in perfetta armonia compositiva. L’illusione è perfetta, anche se in questa parte Legname propende per una stesura pittorica più vissuta, quasi gestuale.
Cristoforo Legname è stato un famoso pittore siciliano, originario di Gela. Di formazione fiorentina, visse a Torino dove per molto tempo fu operaio della Fiat. La sua attività pittorica riscosse un certo successo portandolo ad esporre in importanti rassegne non solo in Italia ma anche all’estero. Nel 1978 è stato nominato “Vero artista internazionale”, nel 1976 è stato riconosciuto “Maestro toscano dell’Arte”, è stato caposcuola del movimento “Metamorfosi Genetica”. É stato insignito di riconoscimenti importanti come il
“Premio Città di New York”, l’”Oscar dei Due Mondi” e il “Premio Vip ’88”. Il suo stile subì svariate influenze, dall’Espressionismo, all’Astrattismo, all’Informale.