Dino Ferrari – Mussolini, mio padre storico

DESCRIZIONE

Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.

L’opera può essere considerata un ritratto di ottima fattura. Alla verosimiglianza fisionomica il volume della scultura aggiunge anche il fattore di un elevato palsticismo del soggetto. In questo modo l’opera che ne deriva ha quasi dei connotati iperrealistici. La monocromia pressoché totale del bassorilievo non impedisce questa forte rilevanza realistica. Infatti, sul piano coloristico, l’opera recupera grazie al gioco delle ombre innescato dall’accentuata modellazione plastica.

Dino Ferrari è stato un pittore di Ascoli Piceno, nato nel 1914 e scomparso nel 2000. La sua formazione si svolse a Roma dove si trasferì nel 1935 e studio i neoimpressionisti e il gruppo Novecento. Dopo la guerra tornò ad Ascoli dove aprì il suo studio, presso il quale riceveva numerose commissioni soprattutto come ritrattista. Nel 1958 tenne un’importante mostra “personale” a Firenze che riscosse un notevole successo e il suo quadro “Assalto alla città” venne acquistato dalla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, dove tuttora è conservato.

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