Ennio Finzi – Senza titolo – MSAN002
Finzi Ennio
- Tecnica: Tecnica mita
- Dimensione: 50x70
- Certificato: Galleria
- Codice prodotto: MSAN002
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DESCRIZIONE
Quando con la redazione del Manifesto Blanco, nel 1946, venne fondato il movimento spazialista, Ennio Finzi aveva quindici anni, per questo non potè entrare a far parte ufficialmente di quel gruppo di artisti. Tuttavia gran parte della ricerca di Finzi si è mossa sul solco delle teorie estetiche stilate da Lucio Fontana e dagli altri artisti spazialisti, in una produzione coerente ed originale. Lo Spazialismo si pone innanzitutto come una problematica relativa alla percezione dell’opera d’arte. Lo scopo del movimento è quello di superare definitivamente la superficie della tela per un’esperienza percettiva che coinvolga definitivamente lo Spazio. Da qui, dunque, il coinvolgimento di mezzi tecnici elettronici usati per la loro capacità di irradiare energia o l’uso di tecniche gestuali, come i buchi o i tagli, allo scopo di sfondare la superficie dell’opera e invaderla con l’accidentalità del reale.
Nell’interpretazione di Ennio Finzi l’interazione tra opera e Spazio avviene essenzialmente tramite la musica. Per questo artista, infatti, la percezione del colore coinvolge non solo la vista, ma anche l’udito, perché il colore ha un suono. Per questo gran parte delle opere di Finzi si configurano come una ricerca sul ritmo dato dal colore, con effetti distonici collegati anche alla musica atonale shoemberghiana o all’improvvisazione jazz. Lo possiamo constatare in maniera evidente in un’opera come la presente, nella quale l’estetica, tendenzialmente informale, viene configurata come una ricerca di armonie ed equilibri cromatici. L’opera viene divisa in diverse porzioni che, tramite il colore, offrono svariati stimoli allo spettatore, coinvolgendo la sua dimensione reale. Tali armonie cromatiche ricordano, in qualche modo, l’espressionismo astratto di un artista come Mark Rothko, ma per Ennio Finzi tutto assume una dimensione più giocosa, ravvisabile in ogni sua opera.
Ennio Finzi nasce a Venezia nel 1931. Ha cominciato ad esporre nel 1949 alla fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dove nel 1956 ha tenuto la sua prima personale. Ha partecipato, su invito, nel 1959 e nel 2000, alla Quadriennale di Roma e nel 1986 alla XLII Biennale d’Arte di Venezia. Sono da ricordare, oltre alla mostra antologica del 1980 alla Bevilacqua La Masa di Venezia, l’esposizione alla Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Forti (Verona) e quella alla Galleria d’Arte Moderna Palazzo dei Diamanti (Ferrara). Nel corso del 2002 è stata allestita a Roma e Spoleto una grande retrospettiva dal titolo: Ennio Finzi, Venezia e le avanguardie del dopoguerra. L’ultima importante esposizione personale si è tenuta nel corso del 2005 a Urbino nelle sale del Palazzo Ducale. Nel corso del 2006 e del 2007 assieme alle opere di Gino Morandis ha esposto a Praga, presso la Fondazione Manes, e a Napoli nelle sale di Palazzo Reale. Ha insegnato all’Accademia di Venezia, città in cui vive e lavora.