Ennio Morlotti – Senza titolo

Ennio Morlotti – Senza titolo

Morlotti Ennio

Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione del nudo è la massima espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a tutte le correnti stilistiche. […]

  • Tecnica: Incisione

  • Codice prodotto: ASBU010

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DESCRIZIONE

Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione del nudo è la massima espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a tutte le correnti stilistiche. Infatti oltre alle interpretazioni naturalistiche, proprie del Rinascimento e dei vari classicismi, che mirano ad una rappresentazione veritiera e dettagliata del corpo umano, il nudo è stato protagonista anche all’interno delle nuove concezioni estetiche portate dalle avanguardie storiche, come nel Cubismo, nell’Espressionismo e nel Surrealismo.

L’opera fa parte di una serie di incisioni nelle quali Morlotti, a differenza dell’astrazione dei lavori annoverabili nella corrente dell'”Ultimo Naturalismo”, non arriva ad un’estetica informale ma, anzi, si sofferma ad indagare la struttura dei soggetti, che siano figure umane o fiori. Infatti possiamo constatare come, in queste incisioni, Ennio Morlotti esalti il plasticismo dei soggetti, realizzandoli con un segno grafico deciso e collocandoli in uno spazio tridimensionale e complesso. Così come complessa, tuttavia, risulta l’esecuzione che ci riporta ad un carattere compiutamente contemporaneo del fare artistico di Morlotti. Il tratto è decisamente mosso, carico di vibrazioni esistenziali che percorrono i soggetti e lo spazio in cui interagiscono.

Ennio Morlotti (Lecco 1910- Milano 1992). Nel 1937, soggiornando per un breve periodo a Parigi, conosce Cézanne, il fauvismo e gli espressionismi di Soutine e Georges Rouault. All’Esposizione Internazionale di Parigi, rimane profondamente colpito da Picasso e dalla sua Guernica. Al ritorno in Italia si trasferisce a Milano e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha poi dipinto le sue prime opere. Nel 1939 entra a far parte del gruppo di pittori della rivista Corrente con Ernesto Treccani, Renato Guttuso, Renato Birolli e Bruno Cassinari. Dopo un secondo soggiorno a Parigi nel 1947, ha partecipato al Fronte Nuovo delle Arti e dopo la scissione tra Cassinari e Birolli aderito al Gruppo degli Otto di Lionello Venturi, fondato nel 1952 e sciolto nel 1954. Rappresentante di una sorta di naturalismo informale e lirico, i suoi soggetti preferiti sono paesaggi, nature morte e nudi.


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