Ennio Tortoli – Senza titolo
Ennio Tortoli

Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche […]
- Tecnica: Olio su faesite
- Dimensione: 40x30
- Certificato: Sì
- Codice prodotto: rcec001
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DESCRIZIONE
Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. L’artista Ennio Tortoli si è ispirato soprattutto alla scena di genere popolare di ambientazione contadina.
Ennio Tortoli è un importante rappresentante della Scuola Labronica e perciò il suo linguaggio pittorico si distingue per la prevalenza del colore sul disegno e un tipo di stesura sintetica che costituisce una rivisitazione della tradizione macchiaiola toscana. Nelle sue opere possiamo apprezzare come soprattutto l’uso della luce, sempre tramite i valori tonali del colore, sia molto scenografico. Come nei dipinti dei macchiaioli la luce invade tutta la scena, chiara e tersa e unificante. La pennellata, estremamente vibrante e densa di colore, connota di grande freschezza l’intera composizione.
Ennio Tortoli è nato a Livorno nel 1928. Pittore, autodidatta quanto alla formazione artistica, rinnova nella sua espressione la tradizione dei macchiaioli. Ha tenuto mostre personali in varie città: Livorno, Firenze, Siena. Ha partecipato a numerose rassegne in Italia e all’estero ottenendo moltissimi premi. Hanno scritto di lui critici, giornali e cataloghi d’arte quali: La Nazione, Il Giorno, Il Messaggero, Il Quadrato, Bollaffi. Le sue opere si trovano nelle migliori collezioni in Italia, Francia, Svizzera e USA.