Enrico Accatino – Operai
Accatino Enrico

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- Anno: 50
- Codice prodotto: FABB002
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DESCRIZIONE
Le tematiche a sfondo sociale nell’arte cominciano a prendere rilievo verso la metà del XIX secolo, in concomitanza con il diffondersi della questione sociale nelle varie società europee. L’opera di pittori come Millet o Daumier, per esempio privilegiava soggetti legati alla vita nei campi, il lavoro in fabbrica o gli scioperi. In Italia tra i primi pittori molto impegnati su temi sociali ricordiamo Pellizza da Volpedo e, in epoca contemporanea, Renato Guttuso. Nato in una realtà operaia come quella di Genova e da una famiglia contadina originaria del Monferrato, Enrico Accatino sentì molto la questione sociale. Infatti, prima di dedicarsi al linguaggio astratto, sviluppò temi iconografici legati al lavoro, ai ceti sociali più bassi ma anche a figure di emarginati e derelitti.
L’intento di narrazione e di denuncia della questione sociale nella sua prima produzione indirizza Enrico Accatino all’adozione di un linguaggio decisamenteespressionista. L’arteespressionistavuolegridarealmondoi propri stati d’animo e ostentarli con passione. Sul piano formale ciò si traduce in una resa sommaria delle figure, attraverso un tratto molto nervoso e movimentato, nonché nell’uso di una gamma cromatica violenta. Tali caratteristiche si trovano nelle avanguardie storiche dell’espressionismo, come il Fauvismo e il movimento Die Brucke in Germania. E così anche nella produzione figurativa di Enrico Accatino egli vuole esprimere con forza la fatica del lavoro e la durezza delle condizioni di vita dei più derelitti. Lo fa con un tratto molto energico e nervoso che sintetizza le figure secondo un ritmo forsennato di linee spezzate. Nelle opere di questa produzione a sfondo sociale, a differneza dell’Espressionsimo storico, in Accatino prevale l’uso di una tavolozza scarna fatta di tonalità terrose e brune, in linea con l’essenzialità della rappresentazione.
Enrico Accatino è nato a Genova nel 1920 ed è scomparso a Roma nel 2007. Nasce in una realtà contadina e inizia a disegnare da autodidatta. In seguito si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma ed entra nello studio di Felice Casorati a Torino. Soggiorna per un anno a Parigi dove perfeziona la sua tecnica e il suo stile. Rientrato in Italia alla fine degli anni ’40 sviluppa un arte figurativa, fortemente espressionista, ispirata alle questioni sociali. A partire dagli anni ’50 la sua produzione evolve nel senso di un astrattismo piuttosto rigoroso che pone l’elemento circolare come tema fondamentale del suo fare pittorico.