Ernesto Liccardo – Cellule staminali
Liccardo Ernesto
- Tecnica: Tempera su tavola a rilievo
- Dimensione: 150x150
- Codice prodotto: LALF001
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DESCRIZIONE
La più recente ricerca di Ernesto Liccardo si muove sul solco delle teorie estetiche stilate da Lucio Fontana e dagli altri artisti spazialisti, in una produzione coerente ed originale. Lo Spazialismo si poneva innanzitutto come una problematica relativa alla percezione dell’opera d’arte. Lo scopo del movimento è quello di superare definitivamente la superficie della tela per un’esperienza percettiva che coinvolga definitivamente lo Spazio. Da qui, dunque, il coinvolgimento di mezzi tecnici elettronici usati per la loro capacità di irradiare energia o l’uso di tecniche gestuali, come i buchi o i tagli, allo scopo di sfondare la superficie dell’opera e invaderla con l’accidentalità del reale. Altro polo d’interesse dei soggetti di Liccardo può essere riconnesso alla pittura “pittura nucleare” di Sergio Dangelo, ovvero la volontà di un gruppo di artisti di ricostruire, sul supporto dell’opera, un paesaggio nucleare. Ricollegandosi, dunque, alle poetiche spazialiste relative alla percezione di energie che sono nell’atmosfera, i nuclearisti come Sergio Dangelo focalizzarono la loro attenzione sull’esistenza e il movimento delle particelle atomiche. La produzione di Ernesto Liccardo parte dagli stessi presupposti, ma focalizza il suo interesse sui cloni e le cellule staminali.
L’opera è tipica della più recente produzione di Ernesto Liccardo, nelle quali campeggiano sempre forme globulari ispirate al mondo della riproduzione cellulare, ai processi biologici di clonazione. Le cellule di Liccardo appaiono in una forma levigata e compatta e, nel caso specifico di questa opera, esse entrano in una dimensione reale. Infatti, riprendendo le teorie spazialiste, la lavorazione in rilievo coinvolge direttamente lo spazio dello spettatore, ma tali teorie subiscono una sorta di ribaltamento, in quanto la forma concava dei globuli predispone l’opera stessa ad accogliere dentro di sé lo spazio reale. Il resto dell’opera è connotato da una stesura cromatica di un intenso rosso, con una procedura gestuale che si rifà, evidentemente, ad un linguaggio espressionista ed astratto.
Ernesto Liccardo Nasce a Napoli nel 1954, vive e lavora ad Isernia. Dipinge le prime tele ispirandosi ai grandi maestri del‘900 e, successivamente, negli anni ’70 a quelli americani della Pop Art (“Effetti della convenzione”,1968 – olio su tela). Negli anni ’80 segue un’articolata ricerca materica, allo scopo di approdare ad una “soggettività” delle cose, che coincide con un importante incontro con Alberto Burri nel suo studio a Città di Castello. Il primo lavoro (“Primula”, 1983 – polimaterico) viene realizzato con materiali di risulta abbinati a lamiera zincata, cere, pigmenti. Clonazione e cellule staminali rappresentano oggi l’interesse maggiore della sua ricerca artistica. Ha esposto in Italia nelle principali città: Bari, Caserta, Napoli, Isernia, Campobasso, Roma, Firenze, Bologna, Milano ed all’estero: Londra,Parigi, Atene, Vienna, Lussemburgo, Palma de Mallorca, Hong Kong.