Eugenio Carmi – Senza titolo
Carmi Eugenio

- Tecnica: Serigrafia
- Dimensione: 50x70
- Anno: 1970
- Stato di conservazione: Ottimo
- Codice prodotto: SDIG001
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DESCRIZIONE
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandiskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo di astrazione nelle loro opere creando, paradossalmente, forme pure e colori puri che non esistono in natura o traducendo in immagini le loro emozioni e la loro istintualità.
La composizione è esplicativa delle ricerche relative a forme, colori e percezione che hanno caratterizzato la ricerca artistica di Eugenio Carmi negli anni Sessanta e Settanta. Fu un periodo in cui Carmi, responsabile dell’immagine nello stabilimento dell’Italsider a Cornigliano, auspicava un percorso parallelo tra arte e industria. L’astrattismo di Carmi, dunque, si avvicina all’Arte Cinetica e alla Op Art di cui ricalca il geometrismo e la serialità, sfruttando coscientemente le possibilità offerte dal mezzo di riproduzione meccanica .
Eugenio Carmi è nato a Genova nel 1920 ed è scomparso a Lugano nel 2016. Fin dagli anni Cinquanta è considerato uno dei maggiori esponenti dell’Astrattismo italiano. Formatosi inizialmente con Casorati abbandona ben presto il figurativo per rivolgersi all’Informale. A partire dalla fine degli anni Sessanta il suo linguaggio sarà basato su rigore geometrico e serialità della riproduzione meccanica. La sua estetica si avvicina, dunque, alle istanze dell’arte cinetica che svilupperà in svariate forme sperimentali. Nel 1966 e nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia.