Fernando Troso – Contadini pugliesi

Fernando Troso – Contadini pugliesi

Troso Fernando

Il soggetto rientra nella tipologia della scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 60x70

  • Certificato: Si
  • Codice prodotto: MMON001

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DESCRIZIONE

Il soggetto rientra nella tipologia della scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. Tipici della produzione di Fernando Troso sono i temi iconografici legati alla vita in campagna ed al lavoro dei contadini. La quotidianità espressa da questi soggetti viene, tuttavia, sublimata nello stile originalissimo di questo pittore.

Lo scopo di Fernando Troso è quello di elevare liricamente e spiritualmente la rappresentazione della quotidianità della vita di campagna. Per questo le sue opere sono caratterizzate da un linguaggio minimale, dove piccole figure si muovono in uno spazio decontestualizzato e rarefatto. Questo minimalismo, che riduce quasi la realtà ad un carattere informale della rappresentazione, svuota i soggetti di orpelli descrittivi illusionistici, proponendoci la loro essenza più pura. Per questo la realtà contadina viene sublimata in una dimensione più elevata, fatta di valori primari. Dal punto di vista formale vi sono delle peculiarità che contraddistinguono lo stile di Fernando Troso. Innanzitutto la pennellata sintetica che delinea gli oggetti con pochi tratti rapidi e veloci. Ma soprattutto è la stesura del colore che alimenta la sublimazione della realtà in un mondo etereo e rarefatto, grazie ad un atmosferismo leggero e vibrante, dai toni delicati. Nel minimalismo e nel cromatismo tenue di Troso possiamo ritrovare una profonda influenza da parte di Umberto Lilloni, tanto da annoverare anche il pittore pugliese tra i più importanti rappresentanti del Chiarismo.

Fernando Troso è nato a Lecce nel 1910 ed è scomparso a Roma nel 1990. Dopo aver appreso l’arte della scultura e della cartapesta presso la bottega del padre, si trasferisce giovanissimo a Roma dove trova lavoro come scalpellino. Verso il 1930 comincia a dipingere e nel 1934 tiene nella capitale la sua prima mostra personale. Viene invitato alla Quadriennale di Roma del 1948 e a quella successiva del 1952; nel 1956 partecipa alla Biennale di Venezia. Pittore chiarista dai toni delicati predilige temi bucolici, dipinti in un’atmosfera rarefatta. Numerose le sue nature morte, prevalentemente costituite da mazzi di fiori dipinti sempre con toni lievi che caratterizzano fortemente la sua produzione artistica rendendola facilmente riconoscibile. E’ considerato dalla critica uno dei maggiori chiaristi italiani insieme a Lilloni e Spilimbergo.


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