Francesca Capitini – Gli amorini
Capitini Francesca
Il soggetto della presente opera è stato concepito secondo un’operazione citazionista. Nella fenomenologia dei movimenti artistici il citazionismo consiste nel riproporre un’immagine o un linguaggio del passato, della tradizione storico-artistica, ricontestualizzandola secondo la sensibilita dell’artista contemporaneo. Il citazionismo è stato ed è trasversale a diverse correnti artistiche della contemporaneita, come il Surrealismo, la Metafisica o […]
- Tecnica: Mista su tavola
- Dimensione: D.67
- Certificato: Certificato dell'artista
- Codice prodotto: ECON002
Visualizzazioni 567
DESCRIZIONE
Il soggetto della presente opera è stato concepito secondo un’operazione citazionista. Nella fenomenologia dei movimenti artistici il citazionismo consiste nel riproporre un’immagine o un linguaggio del passato, della tradizione storico-artistica, ricontestualizzandola secondo la sensibilita dell’artista contemporaneo. Il citazionismo è stato ed è trasversale a diverse correnti artistiche della contemporaneita, come il Surrealismo, la Metafisica o l’Anacronismo. La produzione artistica di Francesca Capitini presenta una ricerca di naturalismo che si ricollega direttamente con il Rinascimento italiano e ad altre correnti classiciste. Uno dei concetti più importanti nell’ambito della storia delle produzioni artistiche, infatti, è stato quello della “mimesi”, ovvero il bisogno dell’uomo di imitare, riprodurre la natura, ciò che lo circonda. Dove con natura si intende tutto ciò che può essere compreso attraverso i cinque sensi, in poche parole la realta fenomenica. Si possono considerare tendenze figurative e naturalistiche nell’arte quelle che, nella rappresentazione del mondo, si attengono di più a questa dimensione oggettiva e sensoriale, lasciando poco spazio all’astrazione e all’interpretazione soggettiva.
In questa opera di Francesca Capitini la citazione del linguaggio rinascimentale è evidente gia nella scelta del soggetto: i putti, delicati e paffuti, sembrano venire da un dipinto di Raffaello o un affresco di Correggio. Ma soprattutto è la forma con la quale la rappresentazione viene realizzata che si richiama ad un preciso contesto rinascimentale. Infatti il gruppo è compatto, ma sciolto nei movimenti nello spazio. I soggetti sono connotati di un plasticismo monumentale, il che è un evidente richiamo alla fase più matura del Rinascimento. Tutto ciò viene contestualizzato, però, in un’interpretazione personalizzata. Soprattutto lo spazio è soggetto ad un’applicazione arbitraria e complessa. Inoltre l’intera opera è realizzata con una stesura evanescente atta ad evocare una dimensione passata. Lo stesso vale per la patina d’antico che viene opportunamente creata dall’artista per accentuare il valore poetico della citazione
Francesca Capitini è nata ad Assisi nel 1978. La sua formazione artistica è avvenuta a Spello con il maestro Elvio Marchionni, il quale l’ha avviata al recupero della pittura rinascimentale umbra, con l’utilizzo di tecniche ad affresco. Si tratta di un’artista che ha raggiunto una certa popolarita, soprattutto dopo che ha realizzato un affresco con una Nativita nella Cappella delle Reliquie nella Basilica di San Francesco ad Assisi.