Francesco Bartolozzi – Ritratto di Angelica Kaufmann
Bartolozzi Francesco
Questa bella incisione a colori di Francesco Bartolozzi è ispirata alla figura ed all’arte di Angelica Kaufmann. Pittrice di successo, icona di stile, Angelika Kauffmann (Coira, 1741 – Roma, 1807) è considerata una delle più grandi artiste del neoclassicismo, a cui intrecciava anche elementi del classicismo secentesco. Specializzata, oltre che nei soggetti di storia e […]
- Tecnica: Incisione a colori
- Certificato: si
- Codice prodotto: MPSI002
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DESCRIZIONE
Questa bella incisione a colori di Francesco Bartolozzi è ispirata alla figura ed all’arte di Angelica Kaufmann. Pittrice di successo, icona di stile, Angelika Kauffmann (Coira, 1741 – Roma, 1807) è considerata una delle più grandi artiste del neoclassicismo, a cui intrecciava anche elementi del classicismo secentesco. Specializzata, oltre che nei soggetti di storia e mitologia, anche essa stessa nel genere del ritratto, in questa incisione Bartolozzi raffigura l’artista come Aglaia bendata da Cupido.
La produzione incisoria di Francesco Bartolozzi è pienamente in linea con l’epoca e l’ambiente in cui l’artista si è formato e si esprime in una compiuta estetica neoclassica. Tutto ciò si esplica nella ricerca di una forma pura, appunto classica per definizione, e un’esecuzione che si rifacesse ai principi di armonia ed equilibrio propri del Rinascimento. E così l’artista concepisce la curva elegante della figura femminile e il volume espanso e plastico del suo corpo e dei panneggi della sua veste. La scena, inoltre, è immersa in una cornice naturalistica ideale, edenica. Bartolozzi esalta la purezza della forma limitando gli effetti pittorici, con una tecnica più compatta, tipica del Settecento neoclassico.
Francesco Bartolozzi (Firenze, 1727 – Lisbona, 1815).Figlio di un importante orafo, ben presto imparò a conoscere i primi segreti della tecnica dell’acquaforte e dell’incisione; a dieci anni realizzò la sua prima opera. Si forma presso l’Accademia fiorentina e successivamente si trasferì a Venezia a lavorare in una prestigiosa bottega, frequentata dai maggiori acquafortisti veneti del periodo, tra cui Piranesi. Le sue conoscenze si ampliarono alla tecnica del bulino e si specializzarono sempre più nell’acquaforte. Nel 1756 si trasferisce a Roma e dopo quattro anni rientra a Venezia dove riprende a collaborare con Wagner, che già in precedenza gli aveva commissionato alcune opere. La sua fama fa il giro dell’Europa e nel 1764 il libraio del re d’Inghilterra, Giorgio III, lo chiama a Londra a far parte della Society of Artist. Durante la permanenza in Inghilterra realizza le importanti illustrazioni all’opera di Milton, Paradiso Perduto, e lavora a riproduzioni di quadri, nonché illustrazioni di opere di Shakespeare. Dal 1802 al 1815 lavora come docente presso l’Accademia di Lisbona.