Franco Betti – Sapore nostrano
Betti Franco

- Tecnica: Stampa
- Dimensione: 58x40
- Certificato: si
- Tiratura: Esemplare 396
- Codice prodotto: RMOR002
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DESCRIZIONE
Il genere della “Natura Morta” vede la luce agli inizi del XVII secolo. Consiste nella rappresentazione di composizioni di soggetti inanimati, nella maggior parte dei casi fiori o frutta. Se all’inizio della sua storia era un’occasione per i pittori per cimentarsi in una riproduzione naturalistica o fotografica della realtà, con l’arte contemporanea la “Natura Morta” diventa anche un modo di interpretare la realtà. Infatti, come accadrà per esempio nell’avanguardia cubista o in Giorgio Morandi, la ricerca profonda sugli oggetti verrà finalizzata ad una rappresentazione concettuale, portata oltre il semplice dato sensibile. L’artista Franco Betti ha avuto grande notorietà proprio grazie al genere della “Natura morta”.
Lo stile dell’artista Franco Betti, nelle sue nature morte, mostra una tendenza che nell’arte contemporanea potrebbe essere definita iperrealista. Si nota, infatti, una volontà di riportare sulla tela oggettivamente, con grande lucidità, i dati sensibili che ha di fronte agli occhi. Franco Betti è in possesso di una notevole tecnica, di rigorosissima impostazione classica e accademica, che ricorda persino la pittura fiamminga, nella precisione con cui riproduce i vari materiali e superfici e gli effetti della luce incidente su di essi. Nonostante la sua oggettiva evidenza e pur evitando effetti atmosferici troppo accentuati, la tecnica di Franco Betti è tale da inserire in modo naturale gli oggetti nello spazio, con una continuità e indefinitezza di contorni. Infatti il soggetto viene illuminato in maniera suggestiva e teatrale emergendo dallo sfondo neutro della parete. Da notare come sia sempre ascrivibile ad un gusto classico la grande attenzione verso l’equilibrio compositivo.
Franco Betti è nato a Lucca nel 1925. Ha studiato all’Istituto d’Arte Passaglia di Lucca, Corso Superiore, ed al termine degli studi ha avuto la possibilità di lavorare con il direttore dell’istituto stesso, professor Ezio Ricci, e con il professor Mario Palagi al restauro del Teatro del Giglio di Lucca. Franco Betti è entrato, da tempo, nel Dizionario Artistico Comanducci e nel Bolaffi. Per Franco Betti la pittura è stata la vita quotidiana, nel lavoro di studio che lo ha portato ad avere una produzione altissima di opere, che gli hanno meritato tanti e lusinghieri apprezzamenti.