Franco Summa – Case

Franco Summa – Case

Summa Franco

Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti […]

  • Tecnica: Acrilico e tempera su tela
  • Dimensione: 150x80

  • Certificato: si
  • Codice prodotto: VTRA001

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DESCRIZIONE

Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti i giorni, con un certa predilezione, però, verso la frenesia della città, la folla, il traffico e ambientazioni tipicamente borghesi.

In questo dipinto Franco Summa palesa il suo legame con le avanguardie storiche. L’impostazione generale della forma del dipinto vede una grande vicinanza a Matisse e al Fauvismo, per la sintesi estrema del soggetto della casa e la predominanza di tonalità di colore forti e aggressive. D’altro canto tutta l’organizzazione dello spazio vede una scomposizione tipicamente cubista, l’ambiente è infatti destrutturato secondo molteplici direttive e vi è una complessa intersezione di piani a comporre la superficie del dipinto. La proposizione, seriale e geometrica, dei soggetti su differenti livelli di profondità, genera una superficie sfaccettata e poliedrica.

Franco Summa (Pescara, 1938 – 2020) è stato un artista e architetto italiano. Attivo a partire dagli anni sessanta del XX secolo, è stato esponente dell’arte contemporanea italiana. Il suo percorso, sviluppatosi attraverso pratiche di ricerca nell’arte ambientale e sociale, si caratterizza per l’uso simbolico delle forme e del colore, esplorando le relazioni che intercorrono tra l’uomo e lo spazio urbano. A partire dalla seconda metà degli anni sessanta, la sua arte trova uno specifico campo d’azione negli spazi urbani, realizzando numerose opere ambientali sia temporanee che stabili. Tra queste, sono al centro di polemiche un’azione collettiva promossa nel 1974 a Pescara in piazza della Rinascita a favore del no in occasione del referendum sul divorzio, e Un arcobaleno in fondo alla via (1974), realizzato presso la Chiesa di Sant’Agostino a Città Sant’Angelo, che diviene motivo di una vertenza giudiziaria da parte di alcune associazioni cattoliche; in difesa del lavoro di Summa, si schierano Giulio Carlo Argan, suo professore alla Sapienza, e l’amico Alessandro Mendini.


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