Franz Borghese – Senza titolo – FARM002
Borghese Franz
- Tecnica: Tempera su cartoncino
- Dimensione: 15x20
- Certificato: Richiesta parere sull'autenticità dell'opera alla Galleria Santerasmo. Vendita possibile previa certificazione di autenticità.
- Codice prodotto: FARM002
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DESCRIZIONE
Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. L’artista Franz Borghese, nella sua produzione artistica ha rielaborato la scena di genere in una chiave grottesca e caricaturale. L’artista ha inventato un mondo popolato da ricchi borghesi rappresentati nei più svariati atteggiamenti e in numerose situazioni. I soggetti sono costruiti quasi come degli automi, dalle forme caricaturali e semplificate.
L’iconografia dell’opera ha un carattere ironico, grottesco, probabilmente con diverse interpretazioni allegoriche e satiriche. Il linguaggio usato ha delle forti connessioni con la corrente artistica della Nuova Oggettività tedesca. Vi è lo stesso modo semplificato e infantile di interpretare un realismo basato sulla caricatura. Troviamo lo stesso carattere cinico di pittori come George Grosz o Otto Dix nello sferzare la propria società con una lucida ironia. In questa tempera, nello specifico, Franz Borghese usa un linguaggio estremamente sintetico. I personaggi perdono la forte connotazione plastica che hanno in altre opere da cavalletto mentre tutto viene risolto sul piano di colore. L’opera è dunque molto interessante, in quanto esemplare delle capacità di Borghese di essere espressivo anche in un’esecuzione rapida ed immediata.
Franz Borghese è stato un pittore romano nato nel 1941 e scomparso nel 2005. Si è formato al Liceo Artistico in via di Ripetta dove insegnavano Turcato, Purificato e Capogrossi. Nel 1964 ha fondato il gruppo e la rivista “Ferro di Cavallo”. Nel 1968 espone alla sua prima mostra. Già due anni dopo, nel 1970, comincia a elaborare la sua pittura sarcastica che guarda a Grosz e Dix. La sua arte è metafora di una borghesia di inizio secolo simbolo delle debolezze umane.