Giannerini – Senza titolo

DESCRIZIONE

Iconografia popolarissima in tutta la storia dell’arte occidentale la Crocifissione vede le sue origini in età paleocristiana per poi svilupparsi nei secoli fino alle più recenti espressioni dell’arte contemporanea. L’iconografia tradizionale di Gesù sulla croce ha infinite varianti da quella più semplice, dove compare il solo Gesù Cristo crocefisso, oppure la versione accompagnata dai “dolenti”, la Madonna e San Giovanni Evangelista. In epoca medievale le scene di Crocifissione cominciarono ad essere sempre più elaborate: vennero aggiunte le croci dei ladroni e, via via, sempre più personaggi fino a diventare occasione per grandi scene corali.

In questa interpretazione del volto sofferente di Cristo l’artista Giannerini pone in risalto il carattere drammatico dell’opera accentuando in maniera evidente lo scarto con un tipo di rappresentazione naturalistica. Il senso del dolore e della sofferenza vengono comunicati nella sintesi espressionista tramite la quale la verità fisionomica del volto cede il passo ad un processo di astrazione dal preciso valore concettuale. Così la figura del Cristo viene costruita per mezzo di una pennellata dai larghi tratti grossolani e con dei tratteggi che ne segnano il volto. Le proporzioni si allungano in maniera innaturale su una superficie bidimensionale, nella ricerca di un espressionismo dal sapore arcaico. Infine anche il colore oltrepassa in confini del realismo per attestarsi su tonalità simboliche.

L’artista Giannerini si distingue per soggetti di arte sacra ispirati all’arte medievale, ma ricontestualizzati tramite un’originale sensibilità contemporanea. Infatti il suo stile è decisamente espressionista, basato su una sintesi dei soggetti in cui prevalgono la materia pittorica e la gestualità dell’artista.

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