Gianpaolo Berto – Senza titolo
Berto Gianpaolo

Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti […]
- Tecnica: Litografia colorata a mano
- Dimensione: 50x70
- Tiratura: Esemplare 61/150
- Codice prodotto: MHAN001
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DESCRIZIONE
Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti i giorni, con un certa predilezione, però, verso la frenesia della città, la folla, il traffico e ambientazioni tipicamente borghesi. L’opera fa parte di una serie realizzata da Gianpaolo Berto in cui il paesaggio veneziano prende delle connotazioni decisamente surreali e fantastiche.
Le opere di Gianpaolo Berto dedicate alla città di Venezia sono sempre il frutto di un’inesauribile fantasia creativa. Le sue vedute urbane sono immerse in una dimensione magica e fantasiosa, animate da curiosi personaggi impegnati nelle più svariate attività. Così il paesaggio urbano di Berto si configura come un vero e proprio racconto fantastico, dove la cura maniacale dei tantissimi particolari è la caratteristica peculiare della sua orchestrazione compositiva. Sul piano formale la magia viene mantenuta tramite un disegno estremamente complesso che è in linea con il carattere magico e illustrativo dell’opera. Inoltre Berto usa dei forti contrasti di colori molto brillanti, sempre per spostare la realtà cittadina in una dimensione surreale.
Gianpaolo Berto è nato a Adria (RO) nel 1940. Nel 1956 gli organizzano la sua prima personale a Rovigo, nella “Piccola Galleria del Polesine” di Livio Rizzi. Quando Gian Paolo ha vent’anni la sua famiglia si trasferisce a Roma. Realizza collages, assemblages (alcuni verranno esposti, in una mostra a due con Aldo Braibanti, nel Circolo Culturale di viale Giotto. Nel 1963 la sua prima mostra significativa a Modena, al Palazzo dei Musei è presentata da Carlo Levi, che Berto frequenterà con assiduità quasi quotidiana fino alla morte, in un rapporto esemplare allievo-maestro destinato a dare un impronta e uno stile alla sua vita di pittore e di professore quando sarà chiamato (prima all’Accademia di Belle Arti di Macerata, poi a quella di Roma) a insegnare tecnica dell’incisione. Nel 1979, la prima mostra antologica nella sua Rovigo, a Palazzo Roncali. Espone in Grecia (a Atene alla galleria “Le Pleiades”, e a Creta, alla Biennale Internazionale di Grafica all’Istron Bay). Seguono alcune mostre a Roma. Partecipa su invito alla Biennale Internazionale di grafica “Vico Arte”. Realizza l’Atrio di Theatri Ephistola di Aldo Braibanti. Mostra antologica al Teatro Comunale “A. Rendano” di Cosenza (1991). Illustra “Psicanalisi contro” di luglio (1991) con lavori su Mozart. Nel 2000, con Paolo Pucinischi mostra a Carpineto Romano nella chiesa di San Nicola. L’anno dopo, a Chioggia, mostra di assemblaggi. Nel 2002, mostra sul Tevere a Roma organizzata da Maragnani e Omaggio a Borges a Olevano Romano organizzata da Francesco Ruggiero. Nel 2003 ad Adria, sua città natale, una grande mostra antologia con un importante catalogo.