Gino Meloni – Veduta di san giorgio maggiore

Gino Meloni – Veduta di san giorgio maggiore

Meloni Gino

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata da sempre un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite […]

  • Tecnica: Acquerello
  • Dimensione: 34x24
  • Anno: '50

  • Certificato: Autenticità
  • Stato di conservazione: Ottimo
  • Codice prodotto: MGOL003

Visualizzazioni 1342

DESCRIZIONE

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata da sempre un’aspirazione per l’artista. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento, poi sulla resa atmosferica, nel Cinquecento, fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.

L’opera è un esempio significativo della serie di vedute che Meloni dedicò a Venezia. In questi acquerelli il pittore esprime una tecnica estremamente sintetica, dove anche una singola pennellata può definire una forma con carattere e coerenza. Pur avendo questa visione minimalista, sottrattiva del paesaggio lagunare, tuttavia Meloni riesce a rimanere nella tradizione più squisita del tonalismo veneziano. Tutto è determinato dal colore, imperniato su una gamma specifica, al fine di riprodurre una specifica situazione atmosferica in cui gli oggetti siano fusi in modo coerente. Sono le pennellate a costruire lo spazio e la luce che definiscono la composizione.

Gino Meloni, artista nato a Varese nel 1905, si dedicò sia alla pittura che alla scultura. Formatosi all’Accademia di Brera in un primo tempo si dedicò ad un paesaggismo lombardo di stampo accademico. In seguito subì l’influenza del Cubismo e dell’espressionismo. Solo negli anni ’50 trovò la sua via pittorica definitiva con la serie dei “Galli” e delle “Venezie”, nelle quali definì il suo tratto estremamente sintetico ed espressivo.

 


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