Da Giorgio Morandi – Natura Morta (dalla raccolta “50 acquerelli di Giorgio Morandi”)

Da Giorgio Morandi – Natura Morta (dalla raccolta “50 acquerelli di Giorgio Morandi”)

Morandi Giorgio

Il genere della “Natura Morta” vede la luce agli inizi del XVII secolo. Consiste nella rappresentazione di composizioni di soggetti inanimati, nella maggior parte dei casi fiori o frutta. Se all’inizio della sua storia era un’occasione per i pittori per cimentarsi in una riproduzione naturalistica o fotografica della realtà, con l’arte contemporanea la “Natura Morta” […]

  • Tecnica: Stampa offset
  • Dimensione: 24x33
  • Anno: 1976

  • Tiratura: 41/1120
  • Codice prodotto: esal001

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DESCRIZIONE

Il genere della “Natura Morta” vede la luce agli inizi del XVII secolo. Consiste nella rappresentazione di composizioni di soggetti inanimati, nella maggior parte dei casi fiori o frutta. Se all’inizio della sua storia era un’occasione per i pittori per cimentarsi in una riproduzione naturalistica o fotografica della realtà, con l’arte contemporanea la “Natura Morta” diventa anche un modo di interpretare la realtà. Infatti, come accadrà per esempio nell’avanguardia cubista o in Giorgio Morandi, la ricerca profonda sugli oggetti verrà finalizzata ad una rappresentazione concettuale, portata oltre il semplice dato sensibile. Questo Natura Morta di Giorgio Morandi è una riproduzione che fa parte del prestigioso volume “50 acquarelli di Giorgio Morandi”, a cura di Valerio Zurlini, pubblicato nel 1973 dalle edizioni ILTE di Torino. Si tratta di un’edizione di lusso stampata in un numero limitato che si caratterizza per avere le riproduzioni degli acquerelli in folio realizzate direttamente sugli originali in offset ad altissima qualità.

Guardare le nature morte di Giorgio Morandi è fondamentale per capire il senso della sua ricerca. Morandi vuole fermare sulla tela la vera essenza delle cose (il noumeno) ma vuole farlo senza uscire dalla realtà sensibile (il fenomeno). Per questo egli attua un profondo processo di riflessione sugli oggetti allo scopo di ricavare la loro immagine più viva. In questo procedimento il pittore è aiutato dalla luce che investe la composizione conducendo l’artista ad attuare quel procedimento di riduzione degli oggetti fino a farne rimanere la vera essenza. Ciò che rimane è un’immagine quasi diafana ma estremamente viva e mobile, scossa da vere proprie vibrazioni esistenziali (oltre che luminose). Altro elemento fondamentale, nelle nature morte di Morandi, è la perfezione formale e l’equilibrio della composizione che guardano alla grande tradizione della pittura italiana.

Giorgio Morandi è stato uno dei maggiori esponenti della pittura italiana del Novecento. Bolognese, nato nel 1890 e scomparso nel 1964 visse per molto tempo nella sua casa di via Fondazza, per poi trasferirsi nel 1960 nella residenza estiva di Grizzana. Si formò all’Accademia della sua città e già da giovane aveva esercitato una riflessione su Cèzanne, Derain e Picasso. Ma Morandi guarda anche al passato a Giotto e Masaccio. In un primo tempo si accosta ai Futuristi, poi partecipa anche all’Esperienza di Valori Plastici. In seguito intraprese la sua personalissima via alla ricerca dell’essenza e la realtà delle cose. La sua consacrazione avvenne nel 1939 con la mostra personale alla Quadriennale di Roma.


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