Giovanni Battista Langetti – San Girolamo

DESCRIZIONE

Quella di San Girolamo (o Gerolamo) è una figura importantissima all’interno della cultura cristiana, sia occidentale che orientale. Considerato uno dei padri dottori della chiesa fu teologo e biblista. Scrisse molte opere, storiografiche, agiografiche e teoretiche, ma la sua importanza è legata soprattutto alla traduzione in latino di parte dell’Antico Testamento greco e delle scritture in ebraico. La sua figura, perciò, è molto diffusa nell’arte, prevalentemente con due tipi di iconografie. Nei polittici San Girolamo appare vestito con la toga cardinalizia, spesso su uno scranno intento a comporre la “vulgata”. Nella seconda tipologia, invece, facendo riferimento alla sua esperienza come anacoreta nella Calcide, viene rappresentato come un santo eremita, in ambientazioni desertiche. In questa tipologia egli compare svestito con degli attributi iconografici ben precisi: il leone (in riferimento all’episodio della spina nella zampa), il teschio (simbolo della caducità umana), il sasso (con il quale si colpiva per penitenza) o, come in questo caso, in adorazione del crocifisso.

Il dipinto presenta diverse caratteristiche tipiche della pittura del XVII secolo. Innanzitutto un accentuato naturalismo. Il santo viene rappresentato con accuratezza anatomica e viene data rilevanza ai suoi volumi. Vi è un certo grado di idealizzazione del soggetto, infatti, nonostante si tratti di un asceta, viene raffigurato con una ostentata monumentalità e una muscolatura evidente. Sono tutte caratteristiche che derivano dal grande naturalismo rinascimentale tuttavia è molto evidente che ci troviamo di fronte ad una sensibilità diversa, seicentesca. Già dal punto di vista della composizione che risulta fortemente dinamica: la figura è impegnata in una torsione che la rende molto più incombete sullo spettatore in conformità dello spirito del Barocco. Inoltre, a livello pittorico, il dipinto è stato eseguito con una stesura veloce, dove poca rilevanza viene data al disegno e contano maggiormente i valori tonali del colore. Ne derivano elevati effetti di pittoricismo ed atmosferismo che sono in linea con l’estetica seicentesca, soprattutto per la prevalenza di una gamma cromatica scura e la presenza dello sfondo tenebroso.

Giovan Battista Langetti è stato un pittore originario di Genova, dove nacque nel 1635 ma la sua carriera si svolse prevalentemente a Venezia, dove scomparve nel 1676. Verosimilmente arrivò nella città lagunare intorno agli anni ’50 del XVI secolo. Già negli anni ’60 ricevette commissioni di grande rilievo, come la pala d’altare per la chiesa delle Terese con la Maddalena ai piedi del crocifisso. Provenendo da Genova subì profondamente l’influenza del Naturalismo alla Van Dyck, tuttavia a Venezia si adeguò al forte atmosferismo della tradizione tonale e divenne uno dei più importanti rappresentanti della pittura tenebrosa del XVII secolo.

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