Giovanni Bossi – Senza titolo
Bossi Giovanni
Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche […]
- Tecnica: Affresco
- Dimensione: 50x60
- Codice prodotto: LPAS002
Visualizzazioni 619
DESCRIZIONE
Il dipinto può essere definito una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti domestici furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. La produzione pittorica dell’artista Giovanni Bossi si distingue per una forte indole sperimentale che lo porta a ricontestualizzare generi tradizionali come la pittura di paesaggio o la scena di genere. Nella sua visione brani concreti di realtà vengono trasfigurati in una dimensione onirica, tendenzialmente surreale tramite il suo linguaggio pittorico espressionista.
Lo stile dell’artista di Rosasco Giovanni Bossi riesce a coniugare, in una fusione personalissima, realismo e surrealismo. Il pittore è sempre alla ricerca, per i suoi soggetti, di brani di vita vissuta, di episodi di quotidianità. Ma il modo in cui tali soggetti vengono trattati trascende in una dimensione onirica. La tecnica di Giovanni Bossi, a questo scopo, è costituita da una stesura fortemente sintetica, che fa leva sulle potenzialità espressiva del colore. In questa opera, oltretutto, Bossi usa la tecnica ad affresco, per ottenere una resa del soggetto ancora più istintiva, immediata, collegata alla gestualità dell’artista. Così la visione del paesaggio urbano o del brano di vita quotidiana assume una consistenza immateriale, come la visione di un ricordo filtrata dalla percezione più intima del pittore. Lo spazio costruito è bidimensionale e racchiuso in un’atmosfera densa, come si addice ad un’apparizione. Tutto si perde nella dimensione decontestualizzata di una foschia che rende vaghe le cose non per una situazione meteorologica, ma perché provenienti dalla memoria dell’artista. La gamma coloristica è intonata a confermare questa interpretazione, attestandosi su cromie pastello che superano il dato naturalistico.
Giovanni Bossi è un artista originario di Mortara, che vive e lavora a Rosasco. Artista poliedrico e sempre teso verso nuove sperimentazioni tecniche, come è stato scritto dal Professor Alfredo Pasolino, realizza “ il suo sogno visionario sommandosi alla ragione del reale figurativo. Si astrae in scansioni che sconfinano nel sogno surreale, nel segno d’impressione, nel simbolo può fare ciò che vuole… è un innovativo maestro del segno con buona astrazione ed energia del colore autonomo e creativo”.