Giovanni Di Munno – Strada via traiana
Di Munno Giovanni
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]
- Tecnica: Tecnica mista su legno
- Dimensione: 40x30
- Codice prodotto: FSVE003
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.
Lo stile dell’artista Giovanni Di Munno presenta una perfetta fusione tra realismo e una delicata resa impressionistica dei dati sensibili. Infatti da una parte l’artista procede ad una precisa descrizione dei suoi soggetti in tutti i loro particolari, con un forte senso della realtà e del quotidiano di un vissuto semplice. Dall’altra la sua raffinata tecnica pittorica gli permette di trasferire sulle opere un senso di immediatezza, grazie ad una pennellata rapida e carica di vibrazioni atmosferiche. La luce così si riverbera sugli oggetti, ma senza interferire con la descrizione puntuale della realtà. Il fare pittorico di Giovanni Di Munno risulta connotato, dunque, da una luminosità chiara che si palesa, per contrasto, nel gioco delle ombre. È finalizzato a questo scopo anche l’uso di una tavolozza dai colori tenui e delicati.
Giovanni Di Munno, Monopoli 1919-1993. Il suo predominante interesse per il paesaggio, derivante da quella tradizione pittorica pugliese del Novecento assimilata dai suoi maestri a Monopoli, gli permette di affermarsi, in breve tempo, come uno degli interpreti più rilevanti della scena artistica venezuelana negli anni ’70. Fondamentale è l’incontro e la frequentazione degli esponenti della “Escuela de Caracas” che lo convince a proseguire nella sua ricerca artistica, portando a compimento il percorso intrapreso nella terra natia.