Giuliano Giuman – Omaggio a Whistler
Giuman Giuliano

L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandiskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo […]
- Dimensione: 40x50
- Anno: 1995
- Codice prodotto: VMIL002
Visualizzazioni 1424
DESCRIZIONE
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandiskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo di astrazione nelle loro opere creando, paradossalmente, forme pure e colori puri che non esistono in natura o traducendo in immagini le loro emozioni e la loro istintualità. Giuliano Giuman è attualmente uno dei maggiori rappresentanti di un fare artistico astrattista in Italia e la sua ricerca è focalizzata proprio sul rapporto tra percezione e trasposizione pittorica.

La serie delle “Vetrocromie” viene realizzata da Giuliano Giuman a partire dal 1982. Già studente di musica, prima che pittore, protagonista nell’opera di Giuman è proprio la percezione del suono. Per questo la composizione di queste opere parte necessariamente dall’ascolto della musica e dalla partitura stessa dei brani per poi trasporre le sensazioni generate sul supporto pittorico. In questa serie di opere protagonista è il vetro che anche nella dimensione del supporto può generare un rapporto osmotico con lo spazio circostante ed innalzare l’intervento pittorico al livello di una vera e propria installazione ambientale. Perché il linguaggio di Giuliano Giuman si fonda proprio sulle trasparenze e sulle sovrapposizioni di strati colore e forme leggerissime. Nella figurazione gli elementi geometrici lineari si fondono ad interventi più gestuali e segnici che aprono la strada anche ad una componente informale.
Giuliano Giuman è nato a Perugia nel 1944. Dal 1975 effettua sperimentazioni sulla fotografia e su fotopittura. Nel 1981 comincia a lavorare sul rapporto tra suono e immagine. Inizia la serie delle opere su vetro utilizzandolo anche per installazioni in ampi spazi o per architettura di interni. Nel 2000 Alitalia organizza una personale di Giuman all’aeroporto Kennedy di New York. Realizza a Milano, “Il giardino dei cristalli”, una veranda con fontane, sculture e giochi di luce e acqua. “Tre” è una scultura in vetro alta più di 9 metri collocata in una grande zona industriale vicino Padova e per il nuovo Centro della Scienza di Perugia realizza “Archimede”, una vetrata illuminata dalla luce riflessa del sole con uno specchio rotante. Ha tenuto circa duecento mostre tra personali e collettive.