Giuseppe Rigon -Veduta della Chiesa di San Cristoforo e naviglio di Milano sotto la neve
Rigon Giuseppe

- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 100x42
- Certificato: No
- Codice prodotto: LMAN001
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DESCRIZIONE
Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti i giorni, con una certa predilezione, però, verso la frenesia della città, la folla, il traffico e ambientazioni tipicamente borghesi. La maggior parte della produzione pittorica di Giuseppe Rigon è dedicata alla città di Milano. I soggetti preferiti delle sue opere sono suggestivi scorci da cui si vede il duomo o vedute dei navigli.
Il quadro è stato realizzato con una notevole tecnica post-impressionista. L’artista, infatti, usa una pennellata veloce, sintetica, per delineare velocemente le forme e i volumi. Questo gli permette di catturare, in ogni singola pennellata, gli effetti della luce e dell’atmosfera sugli oggetti e di poter riportare sulla tela una veduta cittadina con delle precise condizioni meteorologiche e ambientali, con grande immediatezza. Tutta la gamma coloristica, dal naviglio fino al cielo, è infatti intonata a rispettare quelle precise condizioni atmosferiche che si vogliono rappresentare. Come negli impressionisti, poi, la griglia prospettica non è eliminata, ma la profondità spaziale viene determinata esclusivamente tramite le degradazioni del colore. La stesura, fortemente sintetica e dinamica, ha lo scopo di comunicare la percezione sentita dall’artista, piuttosto che una resa precisa dei dati sensibili. Tutto ciò aggiunge grande lirismo nella definizione del paesaggio milanese.
Giuseppe Rigon (Villaverla, 1929) dopo aver studiato all Accademia di Brera e di Venezia, ha fatto parte del gruppo di scenografi titolari dellla Scala di Milano dal 1956 al 1989, con alcune collaborazioni anche negli anni duemila. Ha esposto sia in Italia che all estero. Merita di essere ricordata la mostra personale di Milano del 1964, inaugurata da Carlo Carrà. Oltre a dipingere quadri e scenografie, sia per la Scala, che per teatri fiorentini e veronesi, ha disegnato locandine di spettacoli teatrali